Un live-album visionario e un docufilm ipnotico: nell’Abbazia di San Galgano, Lucio Corsi riscrive il rapporto tra musica, cinema e spiritualità
Un’energia arcaica e sorprendentemente moderna attraversa “La Chitarra nella Roccia”, il progetto in cui Lucio Corsi osa riportare in vita lo spirito più visionario dei grandi concept album degli anni ’70. Nella cornice mistica dell’Abbazia di San Galgano, tra pellicola 16 mm e performance dal vivo, l’artista toscano costruisce un universo coerente e sensoriale che va oltre il semplice album, trasformandosi in un’esperienza totale.
Come molti concept album classici (ad esempio “The Wall” dei Pink Floyd o “Thick as a Brick” dei Jethro Tull), la scelta dell’Abbazia di San Galgano come scenario conferisce una dimensione simbolica e spirituale, assimilabile alla costruzione di mondi sonori tipica dei concept degli anni ’70. L’interazione tra la musica live, la registrazione su pellicola 16 mm e regia multipla richiama la sperimentazione sonora e visiva dei progetti progressive e art-rock dell’epoca, dove strumenti, arrangiamenti e ambientazioni concorrevano a creare un’esperienza totale.
Lasciamo al pregiudizio e alla schizzinosità di chi non lo ritiene alla pari dei grandi cantautori del passato o non lo considera affatto. Chi critica Lucio Corsi lo fa solo per chiusura mentale, tipica di nostalgici incapaci di adattarsi ai tempi moderni, per i quali ogni cosa musicale prodotta da meno di cinquant’anni è roba scadente, soprattutto se piace al grande pubblico. Lucio Corsi è una perla nel deserto di questi anni e se prendersi i meriti del successo dopo un lunga gavetta per qualcuno è una colpa, allora vada bene che se la prenda questa colpa.
Chi nel 2025 realizza un lavoro come “La Chitarra nella Roccia” è forse un pazzo, ma Lucio Corsi ci ha abituato a questo. “La Chitarra nella Roccia” non è solo un album live, ma anche un docufilm disponibile su RaiPlay dal 22 novembre. Questo doppio formato racconta un’esperienza unica, un concerto immerso nella suggestiva Abbazia di San Galgano, gioiello cistercense del XII secolo, dove l’arte medievale e la natura si intrecciano creando un’atmosfera quasi magica.
Il live album, pubblicato da Sugar Music, cattura la magia e l’intensità delle performance di Corsi, offrendo al pubblico non solo canzoni, ma un vero e proprio viaggio sensoriale. L’ambientazione storica dell’abbazia aggiunge un livello di spiritualità e solennità che rende l’ascolto un’esperienza memorabile.
“La Chitarra nella Roccia” è un manifesto sul modo che Lucio ha di intendere la musica: un viaggio attraverso esperienze personali, ricordi, emozioni che da sempre lo legano alla sua terra, la Toscana. Un modo per raccontare se stesso raccontando un po’ qualcosa di ognuno di noi. Un artista destinato a entrare nel novero di quei cantautori capaci di legare la loro carriera a un’intera generazione, un po’ come un novello Max Pezzali. Uno che sa parlare al cuore e lo fa con la semplicità di chi sembra lì per caso.
I suoi atteggiamenti sul palco hanno la gestualità di chi si approccia al pubblico come fosse a una festa tra amici. Quel modo naïf che caratterizzava i suoi Maestri e lo rende di fatto un alieno, né più né meno di quello protagonista del suo brano “Astronave Giradisco“.
Dall’ultimo Festival di Sanremo ad oggi, abbiamo conosciuto un istrione che nella serata dei duetti sceglie Topo Gigio come partner per cantare “Nel Blu Dipinto di Blu“, che ai grandi festival estivi preferisce gli eventi in omaggio a Piero Ciampi o Ivan Graziani, che riesce ad arrivare quinto in quel grottesco circo kitsch dell’Eurovision Song Contest senza grandi sponsorizzazioni dietro, mettendo al centro la musica, ormai relegata, in quel contesto, a anonima cornice per coreografie cringe, costumi eclettici, politically correct dozzinale ed effetti scenici al limite del ridicolo.
Ora questo album dal vivo che si veste da opera concettuale unisce al racconto musicale quello visivo del include tutta la magia e l’intensità che Lucio sa creare, l’essenza stessa della sua arte in ventuno tracce: estratti dal primo lavoro “Bestiario Musicale”, concept ispirato alla natura della Maremma; brani da “Cosa Faremo da Grandi?” già entrati nei cuori dei fan; e infine “Tu Sei il Mattino“, “Francis Delacroix” e “Volevo Essere un Duro” dall’ultimo album che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Più tantissime altre perle della sua discografia, in una chiave del tutto inedita.
L’album “La Chitarra nella Roccia” di Lucio Corsi è disponibile dal 14 novembre in vinile, edizione speciale doppio LP trasparente 180 gr (include 12 pagine di booklet con foto, testi inediti, un fumetto originale e l’esclusiva locandina del film, anche in versione autografata), vinile nero doppio LP 180 gr, CD con poster autografato e CD con poster in esclusiva su Amazon (qui), in streaming su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) e Apple Music (qui).



