Quando Antonello Venditti suona nella sua città riesce sempre a dare il meglio di sé. Lo ha fatto all’Olimpico in quell’indimenticabile live sotto la “Sud”, dove davvero per una sera si è toccato il Paradiso, e lo ha fatto anche l’altra sera all’Auditorium
Sarà per i ricordi, sarà per le emozioni, sarà perché un Venditti in così splendida forma non lo si vedeva da tempo, o per la scelta del tipo di concerti che sta portando in giro per l’Italia, vero è che il “Tortuga Tour” di Antonello Venditti è una delle tournée più belle di sempre nella lunga carriera del cantautore romano.
Il concerto dello scorso 15 luglio alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica ha rappresentato un’altra occasione ghiotta per ripercorrere la sua straordinaria carriera artistica, dalle canzoni dell’ultimo album “Tortuga” ai grandi successi del Folkstudio.
Un Antonello Venditti rinvigorito, elevato all’ennesima potenza, in una forma smagliante da far invidia ai più giovani e capace di portare i suoi sessantasette anni con incredibile disinvoltura.
Una serata in cui ha trascinato il pubblico attraverso una scaletta di canzoni, poste una dietro l’altra come fotografie in un album dei ricordi di una grande famiglia, coinvolgendolo in una vera e propria festa. Così come avvenne già all’Olimpico quel 5 settembre 2015, consegnato ormai alla storia della musica italiana, grazie anche al doppio album live che ne venne fuori “Tortuga. Un giorno in Paradiso – Stadio Olimpico 2015” uscito a dicembre 2015, con relativo film del concerto in DVD.
Chi è stato presente a quell’evento, difficilmente potrà dimenticarlo, sono cose che rimangono dentro: emozioni che si sommano ad emozioni, una grane festa tra amici, la celebrazione della carriera musicale straordinaria di uno degli ultimi grandi cantautori italiani contemporanei.
Ma il concerto all’Auditorium non è stato da meno, certamente l’ambiente era più piccolo, ma comunque grande, grandissimo spettacolo, per uno degli appuntamenti più belli ed intensi del cartellone 2016 di “Luglio Suona Bene”.
Una scaletta, quella proposta alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, che ripercorreva più o meno fedelmente quella del megaconcerto-evento all’Olimpico, composta da ventitré brani, tra le sue più belle di sempre: “Piero e Cinzia”, “Lilly”, “Sotto il segno dei pesci”, “Ci vorrebbe un amico”, “Notte prima degli esami”, “Bomba o non bomba”, “Sara”, “Cosa avevi in mente?”, “Unica”, “Amici mai”.
Tutti tasselli di un grande carriera, ma anche della vita di tutti noi.
Chi non si è mai innamorato o ha ascoltato in auto in piacevole compagnia almeno due o tre di questi brani?
Chi, non ha mai ascoltato in sottofondo prima della maturità “Notte prima degli esami” nelle afose sere di studio ripassando l’ultima lezione sul libro al lume di una lampada al neon, vicino a una finestra aperta per far passare l’aria?
O chi non ha mai cantato sulla spiaggia con gli amici e soprattutto con quell’amico che sapeva suonare la chitarra (assolutamente necessario in ogni comitiva) almeno una volta “Sara”?
Chi ha vissuto la propria adolescenza negli anni Ottanta, in questi concerti lascia sempre un pezzo di cuore, e bene ha fatto Venditti alla fine a chiamare tutti sotto il palco. La festa non sarebbe stata completa senza un finale dove si rompevano indugi e cordoni di sicurezza, solamente per divertirsi tutti insieme tra musica e parole, tra emozioni e sogni… una vita, un’adolescenza, anni spensierati raccontati e saputi raccontare da un grandissimo artista dei nostri giorni, orgogliosamente romano e in quanto romano capace di dare un senso maggiore ai suoi concerti nella sua città, affinché non siano mai eventi come gli altri, ma siano in grado di lasciare quel qualcosa in più.
Galleria fotografica a cura di Stefano Panaro