Bella, brava ed elegante, Giorgia a Roma da sempre il meglio di sé. Tra il numeroso pubblico della Cavea, i familiari e gli amici di sempre, per un concerto intimo e suggestivo. Grande spazio ai brani dell’ultimo album, manca in scaletta “Come Saprei”, ma non certo successi come “E Poi”, “Gocce di Memoria”, “Di Sole e d’Azzurro”
“Una delle caratteristiche più forti di questo tempo è la paura. Viviamo nella paura, perché i tempi in cui viviamo non sono certo belli. Per chi canta, sembra troppo facile stare su di un palco mentre intorno c’è un mondo dove la paura dilaga. Ma anche con la musica, si può vincere la paura: perché si può continuare a sperare e ad essere veri. Il vero vince sempre”.
Giorgia racchiude in questo incipit, il senso del suo disco e del suo tour per l’appunto “Senza Paura”. Un disco e un tour dei nostri tempi, con il quale si esorcizzano le tante paure ed angosce del nostro tempo. Questo disco racchiude un po’ il senso artistico di Giorgia, una delle voci più importanti del panorama italiano da vent’anni a questa parte. Giorgia, la “romana de Roma”, torna a cantare nella Sua città, e per lei è sempre una grande festa quando si esibisce nella Città Eterna: vengono a vederla gli amici di sempre e l’atmosfera diventa intima, quasi come ci trovassimo tutti in una tavola imbandita per il cenone di Natale.
Straordinaria, immensa, elegante e bellissima come sempre, Giorgia pare essere senza tempo: vent’anni di carriera, un figlio (che per la prima volta è venuta a vederla in un suo concerto, così dice sul palco, scherzando con il pubblico), tanti successi e duetti importantissimi (con Sting, Andrea Bocelli, Jovanotti, Luciano Pavarotti, Alicia Keys, Olly Murs, Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa, Eros Ramazzotti e tanti altri) le sono passati dietro come se niente fosse, scivolando via con la velocità dell’acqua e lasciandola sempre, la ragazza semplice di un tempo. Inizialmente si presenta con un lungo abito viola molto classico, poi cambia look e con calzoncini, stivaletti di pelle scuri, capelli raccolti all’indietro, alla maniera di come vestiva più o meno ai primi tempi, da l’idea di essere davvero un’eterna ragazzina, maturata solo in senso artistico, ma con lo spirito (libero), il sorriso, la voglia e la leggerezza di sempre. Lo show è partito sui ritmi decisi di “Nella mia stanza” che a metà cita Michael Jackson.
La scaletta del concerto propone in larga parte i brani del suo ultimo album “Senza Paura” e gli estratti dai lavori più recenti. Manca “Come Saprei”, ma non certo successi come “E Poi”, “Gocce di Memoria”, “Di Sole e d’Azzurro”. Il rapporto di Giorgia con il suo pubblico è profondo e di conseguenza non può fare a meno di scendere in mezzo a loro e ricevere i calorosi abbracci, i baci e fiori che ogni volta la gente le riserva. Ad accompagnare la sua voce straordinaria, una band di tutto rispetto: il “folletto” Sonny T al basso, Claudio Storniolo al piano, Gianluca Ballarin alle tastiere, Giorgio Secco alla chitarra e Mylius Johnson alla batteria. Complici di una serata di grande musica e di emozioni profonde, sincere e vere.
Giorgia nel corso dello show per più di una volta ha voluto ringraziare uno per uno, chiamandoli per nome i tanti fan storici, quelli dei suoi fan club, i vecchi compagni di scuola, amici da una vita, “quelle amicizie che ti rimangono sempre”, come ha affermato, e i tanti compagni di viaggio in questo tour.
I pezzi da novanta del suo repertorio pare volerseli giocare tutti subito quando propone già a inizio concerto brani come “Gocce di Memoria”, “Pregherò – I Will Pray” (tormentone radiofonico cantato in coppia con Alicia Keys) e “Come Un Girasole”, riproposta in una versione jazz/blues mixata sapientemente con “Il Cielo in Una Stanza” di Gino Paoli. Poi scende dal palco principale per salire sul palchetto secondario posto tra il “suo” pubblico nei pressi della consolle per proporre un medley composto da “Nasceremo”, “Come Thelma & Louise”, “Infinite volte” e “Parlo con te“.
Un momento che sembra non voler finire mai. Ma Sonny T è pronto sul palco con la band per intrattenere il pubblico, nel corso del primo dei tre cambi d’abito. Giorgia non c’é, è dietro i camerini e loro si scatenano sulle note di Pharrell Williams in “Happy”.
Torna dopo sul palco, mentre laser proiettano dal palco verso la Cavea punti colorati a formare stelle. È il momento di un altro suo bellissimo pezzo: “Quando Una Stella Muore”. Poi è un susseguirsi di emozioni ancora più forti: arrivano “Per fare a meno di te”, “Il Mio Giorno Migliore” e “Di Sole e D’Azzurro” cantata in maniera strepitosa, al termine della quale il pubblico concede un inevitabile standing ovation alla sua beniamina, mai così tanto meritato nei confronti un artista. Verso la fine del concerto Giorgia canta “Spirito Libero” ed il pubblico si scatena, lasciando i loro rispettivi posti e accerchiando il palco: la Cavea a quel punto sembra più diventare una pista da ballo.
Il ritorno sul palco, dopo la pausa vede un nuovo cambio d’abito, per concludere una serata indimenticabile con alcuni omaggi dapprima, tra i quali quello a due suoi colleghi e grandi amici come Jovanotti (“Serenata Rap”) e naturalmente la sua amica di sempre Laura Pausini (omaggiata con “Strani Amori”), ma ha tempo anche per accennare un successo dance dell’epoca in cui muoveva i primi passi nello star system, “The Rhytm Of The Night”. In quell’anno Giorgia si faceva notare con “E poi” primo di pezzo di successo di una carriera che sarebbe stata incredibile. Sulle cui note, si chiude la sua festa romana, aggraziata da un Giove Pluvio che ha preferito, dopo tanti giorni di piogge e fulmini, rilassarsi un poco e godersi anche lui un bel po’ di buona musica italiana, interpretata da una delle migliori vocalist da venti anni a questa parte.
Che dire ancora? Nulla, soltanto: Immensamente Giorgia!!!
Galleria Fotografica a cura di Fabio Spagnoletto