Quindici classici del rocker di Zocca riletti in chiave jazz dal trombettista piemontese Marco Vezzoso e dal pianista jazz ligure Alessandro Collina che hanno avuto l’idea di produrre questo disco, che si avvale anche della collaborazione di Andrea Marchesini alle percussioni
Marco Vezzoso e Alessandro Collina sono tra i nomi più interessanti del panorama jazz italiano, vantano all’attivo già cinque album e numerosi tour internazionali che li hanno portati ad esibirsi, praticamente ovunque, dalla Francia, alla Repubblica Ceca, dalla Norvegia, alla Cina, passando per Turchia, Malesia, Indonesia, Giappone e Stati Uniti. Molte collaborazioni prestigiose alle spalle e successi sia personali che in coppia.
Due artisti che non hanno nulla da chiedere ancora, ecco perché hanno deciso, insieme ad Andrea Marchesini, di osare così tanto. Trasformare in chiave jazz i successi di Vasco Rossi, un’icona, un mito assoluto della nostra musica, non è cosa da poco, soprattutto per chi viene da mondi lontanissimi, rispetto al rock e in maniera particolare dalla storia musicale del grande Vasco.
Un’idea nata per omaggiare il rocker che ha da poco compiuto 70 anni, e che i musicisti non hanno fatto mistero di apprezzare molto. “Sally”, fu inserita in un loro lavoro precedente, “Italian Spirit”, una versione strumentale che piacque molto allo stesso Vasco tanto da condividerla sul proprio canale Instagram.
I jazzisti, si sa, sono spesso dei temerari che amano esplorare alla loro maniera territori sconosciuti. E spesso gli riesce davvero bene. Questa tendenza negli ultimi anni si è fatta sempre più frequente. Sono stati gli stessi grandi nomi del pop e del rock a cercare collaborazioni ed ensemble con i volti noti del jazz nostrano. Le rivisitazioni che riguardano, però, la produzione musicale di Vasco Rossi, sono sempre difficili, per non dire rischiose. Vasco, si sa, è venerato dai suoi fan, che sono tanti e difficili da trattare quando si tocca il loro beniamino. Poi qui si parla in particolare di stravolgere il contesto musicale dei brani di Vasco, adattarli a un genere molto diverso, senza riuscire a snaturare troppo i pezzi stessi, anzi cercando se possibile di valorizzarli in qualche modo.
Una mission impossible che non ha scoraggiato i due musicisti: “Abbiamo dedicato molto tempo e dedizione alla realizzazione di questo progetto discografico, ne siamo stati davvero rapiti – hanno affermato Marco Vezzoso e Alessandro Collina in merito a questo progetto – Kind of Vasco supera ogni confine tra i generi: rock, pop, jazz, world music, classica; una miscellanea che va oltre le singole identità dei linguaggi e, grazie alla musica del Komandante, confluisce in un solo crogiolo: musica strumentale allo stato puro“.
I brani che vengono rivisitati sono quindici, spalmati su due CD: si inizia con “Come nelle favole”, quindi a seguire “Ogni volta”, “Un mondo migliore”, “Vita spericolata”, “Il mondo che vorrei”, “Rewind”, “Sally (Trio version)” e “Siamo solo noi”. Il secondo disco contiene i brani “Sally (Duo version)”, “Una splendida giornata”, “Vivere”, “L’una per te”, “Albachiara”, “Un senso”, “Ridere di te” ed “E…”
Lo stesso Vasco Rossi in persona ha avuto modo di apprezzare, ripetendo la stima nei confronti dei due jazzisti per questo loro lavoro attraverso un’ulteriore condivisione di un post, avvenuto questo nelle ultime settimane, riguardante proprio la storia attorno al progetto “Kind of Vasco”, sempre su Instagram (qui).
Ora si attende la reazione dei suoi fan, spesso molto più esigenti anche di lui stesso, ma anche dei semplici appassionati di jazz, di sperimentazione musicale e di contaminazioni, quel tipo di utenza alla quale pare rivolgersi il progetto “Kind of Vasco”.
L’album “Kind of Vasco” di Marco Vezzoso, Alessandro Collina e Andrea Marchesini è disponibile in doppio CD su Amazon (qui), in streaming su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) e Apple Music (qui).