Vero e proprio pioniere del giornalismo musicale in Italia, Aldo Pedron ha fondato riviste storiche, ha condotto programmi radiofonici, è stato promoter di concerti ed eventi importanti, è autore di libri e ha partecipato alla stesura di volumi ed enciclopedie musicali, compresa “La mia guida jazz”, la sua ultima fatica letteraria
Parti da Louisiana e ti ritrovi nel varesotto. Accade anche questo in “La mia guida jazz”, il nuovo libro di Aldo Pedron edito da Edizioni Applausi. Giornalista musicale, nato a Cassano Magnago e residente a Gallarate, in questo libro scrive di jazz con la passione e la competenza che lo hanno accompagnato da sempre nella stesura dei libri su: Ry Cooder, Beach Boys e Creedence Clearwater Revival (qui la notizia). La copertina del libro, firmata da Valerio Marini, vede un’immagine di Louis Armstrong a Roma nel 1949 mentre mangia degli spaghetti.
“Non si tratta di un’enciclopedia ma è una semplice guida. Ho sempre pensato che il jazz fosse un genere troppo elitario o difficile, l’intento era creare qualcosa di più familiare“. Così Aldo Pedron racconta il suo ultimo libro. Anche il formato è caratteristico, ovvero quadrato. “Ai proprietari delle librerie non piace perché non permette di metterlo in linea con gli altri libri sugli scaffali”, afferma lo stesso Pedron. Una peculiarità, che ricorda il formato dei dischi 45 giri, e che lo rende unico e diverso dagli altri libri.
Questo libro non poteva che intitolarsi “La mia guida jazz” perché è semplicemente la guida di Aldo. La guida di un appassionato musicofilo con l’intento di trasportare il lettore in un vortice di note, strumenti, brani strettamente abbracciati agli avvenimenti storici, sociali e culturali che li hanno accompagnati. Nelle pagine del libro Aldo Pedron riesce a trasmettere emozioni, curiosità, ricordi senza mai cadere nel banale o nel falso snob.
Il libro è suddiviso per capitoli che ne esaminano nascita e radici, precursori e primi esponenti come Scott Joplin e Jerry Roll Morton o pionieri come Louis Armstrong e Sidney Bechet, ma anche l’epoca delle big band o dello swing. Se le personalità più importanti sono state classificate in apposite schede, una sezione specifica è stata dedicata alle donne del jazz, come Nina Simone o Etta James, e un’altra alla scena italiana che, partendo da Franco Cerri, passa per Raf Montrasio e Renzo Arbore e arriva fino ai suoi epigoni.
Dulcis in fundo, il libro contiene una dettagliata e ricercata discografia destinata a chi si affaccia per la prima volta al jazz e quella per gli incalliti fan del genere, con scelte ampiamente motivate. E per chi non ne ha abbastanza, la bibliografia suggerita è monumentale.
“La mia guida jazz”, disponibile su prenotazione presso Edizioni Applausi e a breve anche sui maggiori store online, è un libro in cui l’autore ripercorre la storia del genere musicale in maniera avvincente e non scontata. Un vortice di note e parole racchiuse in un unico volume che non può mancare sugli scaffali degli amanti del genere e non, e con le parole scritte in calce sulla quarta di copertina: “Lasciatevi trasportare, una volta presi per mano da Aldo, in un mare di strumenti, nomi e voci che hanno lasciato una traccia indelebile su oltre un secolo di storia, senza limiti geografici“.
Aldo Pedron è stato recentemente ospite della rassegna “Duemilalibri” di Gallarate per presentare la sua ultima fatica letteraria e domenica 1 dicembre alle 20 sarà al Velvet Underground Club di Legnano (qui l’evento pubblicato sulla pagina Facebook) dove racconterà e firmerà le copie di: “La mia guida jazz” e “Born on the Bayou: La storia dei Creedence Clearwater revival“, quest’ultimo scritto assieme a Maurizio Galli, che sarà presente assieme a lui all’evento.