Dopo il fortunato tour nei palazzetti e i concerti sui palchi dei principali festival estivi, Carmen Consoli presenta le sue canzoni nell’atmosfera intima e raccolta dei teatri. Una tournée aperta il 16 gennaio a Foligno (data zero), che ha fatto tappa all’Auditorium Conciliazione di Roma il 20 gennaio
La cantautrice siciliana, anima colta del rock italiano al femminile, ha saputo ancora una volta regalare al proprio pubblico una performance di grandissimo livello, all’Auditorium Conciliazione. Le trasformazioni, della “cantantessa”, dall’irrequietezza di “Mediamente isterica“, all’introspezione dell’ultimo album “L’Abitudine di tornare” (certificato Disco d’oro), non annoiano davvero mai.
L’Abitudine di tornare… anche a Roma. Dopo la data dello scorso aprile al PalaLottomatica, la “cantantessa” ha fatto tappa all’Auditorium Conciliazione lo scorso mercoledì 20 gennaio. Uno spettacolo che ha visto Carmen Consoli interpretare se stessa come non mai, davanti al suo pubblico. Complice anche un disco molto particolare come quest’ultimo “L’Abitudine di tornare“, che sembra più o meno un concept album incentrato sul tema delle scelte, a volte coraggiose che si possono fare.
Carmen è cresciuta, è diventata mamma, scegliendo di crescere suo figlio da sola, grazie alla fecondazione assistita. Una scelta coraggiosa, tra le tante che si possono raccontare di lei e che si possono raccontare in questo disco. I temi sono molto forti, dall’amore omosessuale, alla ribellione alla mafia, dal femminicidio, al dramma dell’immigrazione.
Temi di profonda attualità che raccontano un po’ anche la nostra società in trasformazione rapida e veloce. Carmen Consoli non ha peli sulla lingua ed ama raccontare la vita a modo suo. Questo album, disco d’oro a un anno ormai dall’uscita, forse è davvero uno dei suoi più riusciti. Dopo vent’anni di carriera, la cantautrice siciliana sa ancora sorprendere.
A Roma, all’Auditorium Conciliazione, il pubblico delle grandi occasioni, ha saputo dare il benvenuto a quest’artista, da sempre amatissima nella Capitale. Ad aprire la serata, Alessandro Finazzo, in arte Finaz, protagonista dell’opening act, che ha presentato “Guitarevolution” il suo lavoro strumentale di prestigio, ed ha ammaliato il pubblico con i suoi virtuosismi alla chitarra. Un ottimo aperitivo, per il pasto successivo.
Poi dal buio del palco, ecco apparire Lei, la divina Carmen con la sua proverbiale eleganza, che da sempre la contraddistingue. Gonna in pelle nera, camicia di seta rossa, ed è subito festa. Inizia con “Sud Est“, poi subito un brano dall’ultimo lavoro “San Valentino“, a seguire un grande classico per mandare in delirio in pubblico, la bellissima “Pioggia d’Aprile“.
Il concerto scorre veloce e gradevole, Carmen regale al pubblico pezzi memorabili del suo repertorio ventennali, in alcuni casi, come per “Fiori d’arancio“, in una veste del tutto inedita, rivisitati in chiave acustica. Tra i brani più attesi e cantati dal pubblico, sicuramente, “L’Eccezione“, “Confusa e felice“, “Orfeo“, “Amore di plastica“, quest’ultimo segna gli albori della sua carriera.
Tra il pubblico, è presente Max Gazzé, che ha collaborato con la Consoli in questo ultimo lavoro da studio, firmando il brano “Oceani deserti“. (video disponibile in fondo all’articolo)
Al termine delle due ore di concerto e prima di ritornare sul palco per il bis, Carmen presenta la sua band, a cominciare dal chitarrista Massimo Roccaforte, a seguire il tastierista Roberto Procaccini, Adriano Bonanni al violino, Claudia Della Gatta al violoncello, Luciana Luccini al basso, Fiamma Cardani alla batteria e Valentina Ferraiuolo alle percussioni e ai cori.