Dire Straits Legacy, due date per la superband voluta dal celebre chitarrista: Roma e Milano a febbraio. Un evento imperdibile, illustratoci in prima persona niente meno che dallo stesso Phil Palmer, ma anche dal vocalist del gruppo, l’italiano Marco Caviglia, voce e talento alla chitarra da vendere
Phil Palmer fin dal 1980 inizia a collaborare con alcuni tra i più grandi artisti internazionali, tra cui Bob Dylan, Frank Zappa, Dire Straits, Pete Townshend, Joan Armatrading, Eric Clapton, Roger Daltrey, Elton John, Tina Turner, Wishbone Ash, Pet Shop Boys, Tears for Fears, George Michael, Bryan Adams, Robbie Williams e Melanie C.
Poi un giorno, lascia la sua algida Inghilterra e si trasferisce a Nizza, e comincia a frequentare sempre di più il nostro Paese, collaborando con artisti italiani, a partire da Lucio Battisti, per il quale interpreta l’assolo di chitarra de “Il Nastro Rosa” per poi fare il turnista nei concerti e nei set di registrazione praticamente di tutti i più importanti nomi del panorama pop nostrano da Claudio Baglioni a Renato Zero, da Luca Carboni a Edoardo Bennato, da Eros Ramazzotti a Gianni Morandi. In Italia scopre anche l’amore, sposando nel 2012 la cantante italiana Numa.
Al mondo del cinema regala la colonna sonora di Full Metal Jacket di Stanley Kubrick nel 1987, che vede la sua prestigiosa collaborazione.
Alla musica italiana, passaggi memorabili in album storici come “Una Giornata Uggiosa” di Lucio Battisti (1980), “La Vita è Adesso” di Claudio Baglioni (1985), “Tutte Storie“di Eros Ramazzotti (1993), “L’Imperfetto” di Renato Zero (1994) e il successivo “Sulle tracce dell’imperfetto” dell’anno seguente e sempre con Renato Zero altri due grandi album come “Amore dopo amore” del 1998 e “Cattura” del 2003.
Phil Palmer è praticamente tra i più noti turnisti internazionali, ma anche uno dei più amati e conosciuti in Italia. Ha deciso recentemente di rifondare, in un certo senso, i Dire Straits, gruppo con il quale ha militato come musicista di supporto dal 1990 al 1992. Ovviamente non si tratta della band originale e leggendaria, che per volontà del leader e anima Mark Knopfler, ha cessato di esistere (anche se mai ufficialmente sciolta) negli anni novanta, ma di una band molto simile, soprattutto composta da membri che in gran parte hanno suonato con i veri Dire Straits.
I Dire Straits Legacy (questo è il nome della nuova band), sono composti oltre che da Phil Palmer, da Alan Clark, il mitico tastierista che fece parte della band dal 1980 al 1995, Mel Collins, sassofonista, che suonò per la band nel 1983, Danny Cummings, con gli Straits anche lui dal 1990 al 1992, celebre batterista Steve Ferrone (Eric Clapton, Duran Duran, Eros Ramazzotti, Paul Simon, Bob Dylan, Bee Gees, U2, Pooh, Slash, Laura Pausini e Pino Daniele solo per citarne alcuni con i quali ha collaborato) e alla voce il cantante e chitarrista romano Marco Caviglia, devoto di Knopfler, e l’altro italiano il tastierista Primiano Di Biase.
Incontriamo Phil Palmer, che ci ha fatto il grande onore di concederci questa intervista, ma anche Marco Caviglia, che ebbe l’idea di creare il gruppo e che insieme a Phil è l’anima attuale dei Dire Straits Legacy.
Phil, tu hai suonato solo tre anni circa con i Dire Straits, un piccolo passaggio nella tua lunghissima ed immensa carriera. Perché hai voluto far rivivere i fasti dei Dire Straits?
“È stata una scelta in risposta ai tanti nostri fan ai quali manca tanto quella musica e che desideravano e desiderano tanto ascoltarla di nuovo“.
Nel 2014 fece parte del progetto anche John Illsley, adesso in questo nuovo tour non ci sarà, ma entra un altro nome storico della band: Alan Clark, mentre il resto della band è rimasto invariato. È stato Illsley a non voler partecipare più a questo progetto, oppure è stata una scelta motivata da altre situazioni?
“John Illsley è attualmente impegnato nelle registrazioni del suo nuovo album da solista, album che promuoverà nel suo personale tour 2016 e per questa volta non potrà essere con noi, ma abbiamo tutto il suo appoggio morale. Il bello di questo nostro progetto musicale dei Dire Straits Legacy sta nel fatto che è un concept.. è flessibile.. Tutti i membri dell’ epoca che militarono con i Dire Straits possono aggiungersi e partecipare con il loro contributo artistico a seconda della disponibilità delle loro individuali carriere“.
Ci racconti qual è l’essenza di questo nuovo progetto Dire Straits Legacy?
“L’idea è nata da Marco Caviglia cinque anni fa e con lui abbiamo sperimentato diverse line up della band e abbiamo incontrato un’incredibile e travolgente riscontro del pubblico. Quindi l’essenza di questo progetto è di ricreare la musica dei Dire Straits con accuratezza e rispetto per questo pubblico cosi motivato ed entusiasta“.
Perché avete sentito l’esigenza di cambiare il nome da “Legend” a “Legacy”?
“I membri che hanno formato nel corso degli anni i Dire Straits, Alan, me stesso, Mel, Danny, Pick, John, e Jack, considerando, come una nostra responsabilità proteggere il nome dei Dire Straits ritengono che il nome Legacy (“eredità”) sia il termine più appropriato… anche perché noi non ci consideriamo individualmente come leggende. Sebbene la leggenda del nome della Band nella sua collettività ancora esista“.
Hai collaborato e collabori con molti artisti italiani, io ti chiedo di ricordarne uno in particolare: Pino Daniele. Che ricordo hai di lui?
“Pino ed io siamo diventati amici molto vicini e abbiamo suonato insieme negli ultimi tre anni in diverse occasioni. Eravamo “soul mates”… fratelli nell’anima e ci ispiravamo a vicenda. Era un uomo riservato, dolce, intelligente generoso e con un immenso talento. Mi manca tanto“.
L’Italia per te cosa rappresenta: tu vieni spesso in Italia, hai sposato un’italiana, hai praticamente un grande amore per il nostro Paese, come e quando nasce questo grande amore?
“Il mio amato e lungo rapporto con l’Italia iniziò con la collaborazione con Lucio Battisti nel 1980 e poi con Baglioni e proseguì con tante altre collaborazioni italiane (Fossati, Cocciante, Morandi, Celentano, De Gregori…) fino al grande incontro con Renato Zero che dura da ben trent’anni. Attualmente sono in tour con Eros Ramazzotti. Ho amato subito il vostro paese la vostra cultura il vostro cibo, la cordialità delle persone e mi sono innamorato anche di mia moglie Numa, romana doc con la quale mi sono sposato a Roma, una delle città che amo di più“.
C’è un artista italiano con il quale non hai ancora collaborato e con il quale vorresti farlo
“Mi piacerebbe collaborare con Elisa. Amo molto la sua musica“.
Oltre a Dire Straits Legacy, quali altri progetti hai in vista?
“Sto collaborando con Seal, con Eros Ramazzotti e con John Illsley. Sto producendo e promuovendo il Progetto musicale ed umanitario PROMISED LAND che in Italia si chiama NOI SIAMO AMORE, in collaborazione con Unicef e mia moglie. Sto preparando il mio primo album solista con la collaborazione di Trevor Horn. Un appuntamento importante per la mia carriera“.
Marco Caviglia, Cosa sono i Dire Straits Legacy secondo te? In un’intervista che hai fatto su Rockol.it hai detto che “non sono i veri Dire Straits, ma nemmeno una tribute band dei Dire Straits”. Come sarebbe giusto definirli?
“Sai, non è semplice definire una band così… diciamo che è un bel casino… quello che più mi piace è “concept band”… dove il “concept”, il focus principale è celebrare la musica dei Dire Straits con chi ne ha fatto parte in passato, il che è favoloso!!! Chiaramente i Dire Straits Legacy non sono i Dire Straits (senza Mark non esistono Dire Straits), ma non sono neanche una cover band… perchè in lineup ci sono musicisti che hanno suonato nel corso del tempo con i Dire Straits… l’unica cosa che credo sia da tenere sempre in primo piano è una sola: il RISPETTO (non per me), ma per questi Musicisti (con la M maiuscola), che nel corso degli anni insieme a Mark hanno creato il mito dei Dire Straits.
Personalmente quando sono sul palco con i DSL mi sento comunque in una sorta di “sogno ad occhi aperti”, mentre gli altri, chi più chi meno, si sentono Dire Straits … sai quando sei sul palco con John Illsley e lo senti introdurre le canzoni parlando di NOI (riferito ai Dire Straits) ti fa strano, e come ti dicevo… è un bel casino, quindi, vada per CONCEPT BAND“.
Tu conosci bene anche Mark Knopfler. Quando lo hai incontrato per la prima volta e che impressione hai avuto di lui come persona?
“Ho avuto la fortuna di conoscere Mark (anche in contesti diversi) grazie al nostro comune amico Rudy Pensa. Posso dirti che è una persona molto riservata, ma allo stesso tempo è una persona favolosa e generosa con chi gli è vicino“.
Cosa significherebbe per te, se un giorno si potesse realizzare il sogno di cantare o collaborare con Mark Knopfler, magari in un suo disco?”
“Addirittura!!! Credo di essere stato già abbastanza fortunato di aver coronato il mio sogno di essere, con i DSL, sul palco con i miei idoli … quindi i DSL sono veramente il mio “paradiso”… per pensare a quello che mi hai chiesto tu… credo bisognerebbe vendere l’anima al diavolo…il che significherebbe l’inferno… e io non ho intenzione di farlo… quindi mi tengo stretto il mio “paradiso DSL“.
I Dire Straits Legacy saranno impegnati nel 2016 in un tour internazionale. Una speciale anteprima si terrà con due unici appuntamenti in Italia a febbraio, con la formazione composta da Phil Palmer, Alan Clark, Mel Collins, Danny Cummings, Steve Ferrone, Marco Caviglia e Primiano Di Biase.
Queste le date:
– 4 febbraio 2016 – Roma – Atlantico
– 7 febbraio 2016 – Milano – Fabrique