Da Rebibbia a Testaccio, un piccolo viaggio nella Roma di oggi nel nuovo video di Piotta, il cantautore e rapper romano che dopo il fortunato brano “7 Vizi Capitale“, torna a parlare della sua città e della scena artistica che sta vivendo
Non c’è dubbio che Piotta si senta oggi un po’ come Jep Gambardella, il protagonista del film “La grande bellezza”, disilluso dall’apparenza ingannevole di una città bella ed eterna che oramai trova la sua bellezza a fare da contraltare alla miseria quotidiana di ciò che vive giorno dopo giorno. Con “7 vizi Capitale” si affrontava in maniera caustica la cronaca che negli ultimi tempi a riguardato la città di Roma, purtroppo non in maniera del tutto positiva.
In questo nuovo lavoro, dal titolo “Kitty“, che non è un nome attenzione, ma l’acronimo di un’espressione molto colorita, romanesca che se ascoltate il video la troverete nell’accattivante ritornello, Piotta traccia un profilo più leggero, provocatorio e dissacrate con la sua tipica verve sarcastica della sua città.
Facendo un po’ il verso a Nanni Moretti in “Caro Diario”, nel video viaggia con uno scooter attraverso il traffico capitolino.
Il viaggio comincia dalla periferia con l’imponente graffito “Welcome to Rebibbia” disegnato da Zerocalcare sui muri della metro. Prosegue nei versi dei Poeti der Trullo, si snoda per le vie celebri dell’hip hop romano dall’Esquilino per poi attraversare il quartiere Nomentano e i suoi licei, dove sono cresciuti Brusco, Colle der Fomento, lo stesso Piotta e Villa Ada Posse, quindi il Colosseo, San Pietro, per finire Testaccio e le sue notti musicali.
Un filo invisibile che unisce percorsi umani, creativi e sociali che s’intersecano e spesso si fondono. La fine del videoclip è ambientata presso La Città dell’Altra Economia, durante il concerto che Piotta ha tenuto lo scorso agosto presso assieme a Bestie Rare (dove milita anche l’attore Elio Germano), Il Muro del Canto e Inna Cantina, tutti presenti nel video.
Il brano sarà incluso nell’omonimo EP contenente oltre la versione originale, il remix, la strumentale e la sigla del Trio Medusa. La copertina dell’EP è stata realizzata da Emiliano Carli.