La grande festa per i cinquant’anni di una delle rock band piรน famose di tutti i tempi: The Who. Roger Daltrey e Pete Townshend, elementi superstiti del gruppo originale, in grande spolvero, anche se Daltreyย risente di qualche problema di salute,ย per quest’appuntamento che ha coinvolto i fan da tutto il mondo, giunti all’O2 Arena carichi di emozioni, entusiasmo eย ricordiย raccolti in questo mezzo secolo di grande musica
The Who, la leggendaria rock band inglese, considerata forse uno dei migliori gruppi di tutti i tempi con i suoi 100 milioni di dischi venduti, lโunico gruppo ad aver partecipato a tutti i grandi raduni rock degli ultimi cinquantโanni (tra cui il famosissimo Woodstock) ha festeggiato a Londra il 22 marzo scorso il cinquantesimo anniversario dellโuscita del primo brano di successo “I Canโt Explain” pubblicatoย il 15 gennaio 1965: รจ lโennesima tappa di un lungo tour iniziato a Glasgow il 30 novembre dello scorso anno: non vogliamo credere alle voci che parlano di ultimo tour del gruppo, per le non perfette condizioni fisiche del cantante Roger Daltrey!
Roger Daltrey (voce) e Pete Townshend, (chitarra) i componenti superstiti degli Who (Keith Moon, il mitico batterista e John Entwistle inserito al primo posto della speciale classifica dei migliori dieci bassisti di tutti i tempi, sono deceduti rispettivamente nel 1978 e nel 2002) hanno ripercorso mezzo secolo di carriera eseguendo gran parte dei brani che li hanno resi celebri nel mondo, davanti a una folla entusiasta.
Un importante avvenimento, che si รจ svolto in una delle due sale concerti dell’O2 Arena di Londra, una bellissima e funzionale struttura situata nella nuova zona finanziaria e facilmente raggiungibile con poche fermate di metropolitana. I 20.000 spettatori presenti allโO2 Arena (fornita di unโacustica perfetta e di unโottima visuale) ย hanno accolto con entusiasmo, Roger Daltrey e Pete Townshend loro ingresso sul palco, puntualissimi, alle ore 21 e, supportati da musicisti eccezionali, quali: Simon Townshend, (fratello di Pete) alla chitarra ritmica, Pino Palladino, (session man di fama mondiale, e di chiare origini italiane)ย al basso, Zack Starkey, (figlio del Beatle Ringo Starr, che gli Who conoscono fin da bambino per via dellโamicizia tra suo padre e il defunto Keith Moon) alle percussioni, Frank Simes, Loren Gold e John Corey alle tastiere, e che, senza neanche il tempo di un saluto iniziale, hanno subito trascinato il pubblico sulle note della celeberrima “I Canโt Explain“, che ha sempre aperto, in ogni epoca, i concerti degli Who, (un giusto tributo al primo brano che li ha resi famosi) per poi proseguire con altri brani storici e datati da “Substitute” a “The Seeker“, da “I can see for miles” a “The kids are Alright“, da “Pictures of Lilly” a “Who are you” e “Join Together“.
Un Pete Tonwshend in splendida forma, che con i suoi famosi virtuosismi con la chitarra, ha salutato e intrattenuto il pubblico alla fine di questa prima serie di brani, mentre Roger Daltrey leggermente giรน di tono a causa dei noti problemi alle corde vocali, che gia in precedenza (Verona 2007, completamente afono dopo la pioggia, Townshend eseguรฌ tutti i brani) e Londra 2014 (concerto annullato per lo stesso motivo a causa di raffreddore) gli avevano dato problemi: ma la sua indiscutibile bravura e professionalitร gli ha permesso di portare avanti il concerto, non tralasciando i suoi celebri volteggi in aria del microfono.
Gli Who hanno continuato a raccontarci la loro storia con lโesecuzione di altri brani memorabili, quelli delle famosissime opere Rock, Quadrophenia (Love reign over me, Iโm One) e Tommy, (Pinball Wizard), (che segnano lโevoluzione e la maturazione del gruppo, con il passaggio da rock di intrattenimento a rock come forma d’arte), My Generation, vero e proprio inno generazionale riproposto dai piu grandi artisti internazionali che contiene il famoso verso “Hope I die before I get old” (“spero di morire prima di diventare vecchio”), fino alle celeberrime Behind Blue Eyes, Baba Oโ Riley Won’t Get Fooled Again (cantate a squarciagola da tutto il pubblico presente) dellโaltrettanto celebre Album Who’s Next uno dei primi album rock di successo a presentare l’utilizzo massiccio dei sintetizzatori.
Al termine di due ore intense con tanti brani ascoltati, tanti altri bellissimi non eseguiti,come spesso capita per mancanza di tempo, Peteย Townshend e Roger Daltrey dopo aver presentato i musicisti hanno salutato lโO2 Arena: unico neo della serata la mancanza del bis che il pubblico desiderava fortemente e che invece, tra la delusione generale, non cโรจ stato.
La scaletta del concerto:
I Can’t explain / Substitute / The seeker / Who are you / The kids are alright / I can see for miles / Pictures of lilly / My generation / Behind blue eyes / Join together / Iโm one / Love reign over me / Slip kid / While heโs away /Tommy overture / See Me / Pinball wizard / Baba O’ Riley
Encore:
Donโt fooled again / Magic bus
Galleria Fotografica a cura di Fabio Spagnoletto e Guglielmo Spagnoletto