Giusy Ferreri cambia ancora una volta veste e torna al suo primo vero amore: il rock duro e puro e i Bloom rappresentano la sua ultima e più coraggiosa scommessa. Hanno esordito sul palco del Concertone del Primo Maggio al Circo Massimo con il loro primo singolo “È la verità”. Adesso cresce l’attesa per il primo album di questa nuova band, prodotta e capitanata dalla Ferreri, che vede la partecipazione di Max Zanotti al basso, Roberta Raschellà alla chitarra e Alessandro Ducoli alla batteria
Ci sono cantanti per i quali è sufficiente aver raggiunto la notorietà e il successo da sempre cercati, quell’affermazione necessaria, per stare bene, sentirsi appagati, e vivere un po’ di quella rendita che gli garantiscono i fan. Persone che non amano rischiare, ma questo non è il caso di Giusy Ferreri. La cantante palermitana, che ha raggiunto la notorietà nel 2008 classificandosi seconda alla prima edizione italiana del talent show X Factor; a partire dal suo primo singolo “Non ti scordar mai di me“, ha inanellato un successo dietro l’altro, accaparrandosi numerosi riconoscimenti, diventando l’unica artista italiana, insieme a Baby K, ad avere ottenuto un disco di diamante per un singolo digitale, grazie al successo di “Roma-Bangkok“.
Proprio con quest’ultimo brano, Giusy inizia quella che si può definire la sua seconda vita artistica, quella di icona pop legata a brani-tormentoni, che la rilanciano, dopo un periodo difficile, seguito ad un intervento alle corde vocali, e ad un disco, “Il mio universo”, che benché fosse stato molto apprezzato dalla critica, non riscosse il successo sperato a livello di pubblico, rispetto ai lavori precedenti, il disco d’esordio “Gaetana” ed il successivo album di cover “Fotografie”. Con “Il mio universo”, Giusy Ferreri voleva subito approcciarsi al suo ambiente naturale, il rock, ma il suo pubblico non era ancora pronto ad accoglierla sotto quelle vesti, mentre con “Roma-Bangkok”, Giusy si gioca la carta dei singoli estivi che la consacrano come una delle regine della musica pop italiana: “Volevo te” (2015), “Partiti adesso” (2017), “La Isla” (insieme ad Elettra Lamborghini, 2020), e soprattutto “Amore e Capoeira” del 2018, con il quale inizia la collaborazione con Takagi & Ketra, la coppia d’oro dei produttori di tormentoni in Italia, assieme ai quali pubblicherà anche “Jambo” e “Shimmy, Shimmy”, altri due brani che faranno incetta di riconoscimenti. La voglia di sperimentare però non le è mai mancata, così a pezzi meramente commerciali, Giusy Ferreri ha alternato, collaborazioni di prestigio, come quella con Nicola Piovani (“Canzone del mal di luna” del 2013), Ron (“L’amore guarisce il dolore“, 2016) o la reinterpretazione di un grande classico della canzone napoletana, come “Tu si na cosa grande” scritta da Roberto Gigli e Domenico Modugno, eseguita per il compositore e paroliere Gennaro Cosmo Parlato, ed inclusa nell’ album del 2011 di quest’ultimo, “Terra Mia”.
Dopo tutto questo, cosa ci si poteva aspettare da un’artista così poliedrica? Di certo, non un progetto come “Bloom”, eppure è proprio quello a cui ha dato vita. Una band alternative rock, che oltre a lei vede Max Zanotti al basso, Roberta Raschellà alla chitarra e Alessandro Ducoli alla batteria.
Il primo singolo del gruppo, “È la verità“, uscito lo scorso 26 aprile, porta anche il contributo di Mattia Boschi al violoncello, di Simone D’Eusanio alla viola e al violino e di Floriano Bocchino per la scrittura delle parti degli archi. Giusy oltre che cantante e frontwoman della band è produttrice esecutiva, nonché autrice di tutti i testi e interamente (quindi testi e musica) di sette dei dieci brani che compongono il primo album di inediti dei Bloom, prossimamente in uscita.
La band ha aperto ufficialmente l’ultimo concerto del Primo Maggio a Roma, facendosi subito notare per le sonorità aggressive, graffianti, energiche del brano. In merito a questo progetto la Ferreri ha dichiarato come insieme agli altri elementi abbia raggiunto una piena libertà: si diverte, si sfoga, si sente più vicina alla sua vera natura. Parla dei Bloom, come di qualcosa che cercava da tempo di creare, soddisfatta di quello che ha fatto finora, ma non più disposta ad accettare le regole del mercato discografico.
Gli altri elementi dei Bloom sono tutti di primissimo piano: Max Zanotti, è stato per anni il leader dei Deasonika ed uno degli autori del progetto Rezophonic, successivamente fondatore della band noise/stoner Casablanca. Roberta Raschellà è considerata dagli addetti ai lavori una delle migliori chitarriste in attività, tanto da venir scelta come chitarrista per il musical dei Queen “We Will Rock You”, quanto ad Alessandro Ducoli, vanta una lunga esperienza di collaborazioni con numerosi artisti nella scena indie rock italiana partecipando a molti progetti in studio e live e negli ultimi anni ha preso parte al progetto internazionale The Elephant Man prodotto da Steve Lyon (Paradise Lost, Depeche Mode, The Cure) e Tom Baker (Marilyn Manson, Nine Inch Nails).
Con una band così Giusy Ferreri, alza molto l’asticella delle attese, ma il primo pezzo dimostra di essere veramente interessante, ora non rimane che attendere l’uscita dell’album, che ha idea di essere qualcosa di sconvolgente per lo statico e rassicurante panorama musicale italiano contemporaneo.