Venti anni di attività artistica, venti anni di amicizia, venti anni di palchi. Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè, condividono la passione per la musica da sempre, come da sempre condividono i loro successi con il pubblico
La massa aveva altri idoli. I tre cantautori romani, all’epoca giovani esordienti, riproponevano la vecchia canzone d’autore italiana, in una maniera del tutto nuova. Contestatori poetici, irriverenti ma mai offensivi, arguti, pungenti, caustici al punto giusto. Surreali, onirici, visionari, capaci di mettere d’accordo pubblico e critica come raramente è successo per artisti prima di loro. In più di un’ occasione le strade di Max, Daniele e Niccolò, in passato, si sono incrociate. Qualcuno quindi ha avuto la naturalezza di chiedere loro come mai si è arrivati solo ora ad un disco corale, viste le tante collaborazioni occasionali o fortemente volute nel corso di questi anni. Glielo hanno chiesto molti giornalisti in questi giorni, ma anche la gente comune, la loro gente. Quella che ha riempito all’inverosimile la libreria Feltrinelli a Roma lo scorso 16 settembre, in occasione della conferenza di presentazione dell’album “Il Padrone della Festa” ed il lancio del successivo tour nei palazzetti di tutta Italia in autunno, ma anche fuori dall’Italia. Niccolò Fabi e Max Gazzè lo hanno direttamente ammesso, mentre Daniele Silvestri in quest’occasione è stato più evanescente nell’ammetterlo.
[amazon_link asins=’B00MC42YN8′ template=’ProdottoSingolo’ store=’fbofferte-21′ marketplace=’IT’ link_id=’cd0c0409-ee6e-11e8-9fa0-71c1bc22ea4d’]Eppure la domanda diretta, pescata in un’urna tra i tanti bigliettini del pubblico lo diceva: “Fate bene ad andare all’estero, li i veri talenti li apprezzano più che qui”. Certo non è che i tre, non siano profeti in patria, visto anche il pienone di gente accorso per l’occasione, però la gente italica, fa sempre così, dice sempre che all’estero tutti sono più belli e più bravi di qui.
Ma tornando al discorso, sul perché questo progetto nascesse solo adesso dopo questo lungo percorso artistico, simile e talvolta speculare dei tre “ex ragazzi de “Il Locale di via del Fico” (alias il Folkstudio, lo storico spazio musicale di 180 metri quadri al centro di Roma, tra piazza Navona e Campo dei Fiori, dove è passata la storia della musica d’autore italiana degli ultimi anni, oltre a loro anche Frankie Hi-Nrg, Federico Zampaglione, Alex Britti, Marina Rei e tantissimi altri), Max Gazzè spiega: “Ognuno di noi aveva forse la necessità di definire un proprio modo di fare musica, un proprio stile, diciamo non eravamo abbastanza maturi per fare un album in cui nessuno di noi avrebbe voluto prevaricare sull’altro, oppure senza che nessuno di noi riuscisse a non far esplodere il proprio ego. Abbiamo messo dopo tutti questi anni la nostra esperienza, la nostra maestria nell’usare gli strumenti, con tanto buonsenso e con tanta consapevolezza di riuscire a fare qualcosa di bello.” Gazzè dice inoltre di “non sapere se a questo disco ne seguiranno altri simili”, ma di essere comunque “contento che questo sia stato fatto”. Daniele Silvestri, con il suo proverbiale humour risponde alla domanda a modo suo: ”Io vi dico perché lo abbiamo fatto adesso e non dopo questo album. Il discorso è perché tra un po’ dovremmo partecipare a trasmissioni come “Una rotonda sul mare” – scherzando su una trasmissione culto degli anni ’80, dedicata ai miti dei decenni precedenti, in maniera particolare degli anni ’60. Un modo come un altro per dire che sono un po’ avanti con l’età.
La verve, di certo non manca a nessuno di loro, e subito prendono spunto per far ridere il pubblico: Max Gazzè finge di non riuscire a leggere i bigliettini con le domande, dicendo che la vista gli si è abbassata e perciò “l’album andava fatto ora”. Niccolò Fabi annunciando le date del 18 e del 19 ottobre al PalaLottomatica, non esita a lanciare una battuta sull’acustica della struttura, dicendo “cercheremo perfino di farlo suonare bene quel posto!” – una critica che viene accolta da un applauso fragoroso da parte del pubblico. Fabi inoltre parla anche dell’esperienza del tour europeo, che sarà interamente basato sull’improvvisazione “come facevamo ai tempi in cui ci siamo conosciuti”. Un’improvvisazione che poi diventa parte integrante della serata, dove dopo aver presentato il disco e parlato un po’ con il pubblico, rispondendo alle loro domande (alcune anche curiose e divertenti, come un “che impegni hai stasera?” rivolto a Daniele Silvestri). Senza soundcheck, i tre regalano un bellissimo momento musicale con brani tratti da “Il Padrone della Festa”, tra i quali il fortunato singolo “Life is Sweet”, una sorta di tormentone delle ultime settimane, ma anche “L’amore non esiste”, altro bellissimo brano tratto da questo incredibile album, nonché il brano che da il titolo a tutto il disco: ”Il Padrone della Festa”. Poi una carrellata delle carriere soliste dei tre, partendo da “Favola di Adamo ed Eva” di Gazzè, “Lasciarsi un giorno a Roma” di Niccolò Fabi e “Salirò” di Silvestri.
Tre immensi spaccati della grande creatività di questi personaggi. Il disco non poteva che essere un piccolo capolavoro di ingegno, sapienza, ironia, creatività e virtuosismo. Molto curato sin dalla bellissima copertina, un libretto molto curato, cinquanta minuti di buona musica, ottimamente arrangiata, molto acustico. Tante le tematiche affrontate, molti richiami alle esperienze personali dei tre artisti. Il tour europeo partirà il 26 settembre in Germania, a Colonia al Club Bahnhof Ehrenfeld, toccherà poi Berlino, Parigi, Londra (due tappe al Bush Hall e al Digwalls), Bruxelles, Lussemburgo, Amsterdam, Valencia, Madrid e Barcellona. Il 14 novembre saranno a Rimini per l’inizio del tour italiano.
Galleria Fotografica a cura di Fabio Spagnoletto