Il secondo album di Paolo Pallante “Ufficialmente Pazzi”, è accattivante sin dal primo momento che lo si ha tra le mani: bella veste grafica, curata e con un gradito libricino interno dove oltre ai testi delle canzoni, l’autore ci regala note e considerazioni scritte durante il periodo della realizzazione
“Ufficialmente Pazzi” è un album intimo, molto personale, legato a ciò che il cantautore e musicista vede intorno a se: storie sentite, antiche fiabe che si affastellano nella sua mente e vissuto di tutti i giorni.
Paolo Pallante ha grandi doti di osservatore, che sa ben riportare in parole prima ed in musica poi, utilizzando la sua poliedrica cultura e preparazione come polistrumentista.
È musicista raffinato e valente chitarrista che regala emozioni e ritmo facendo tornare alla mente il grande Django Reinhardt quando si avventura in riff jazzati molto raffinati come quelli che troviamo nel secondo brano del cd “Io sono il massimo”.
Altre volte invece sembra di vederlo fare sberleffi tipici del mondo dell’operetta o degli artisti di strada che propongono brani musicali solo per il piacere di farlo e non per piacere al pubblico: basta chiudere gli occhi e lo puoi immaginare sul palcoscenico che se la ride e se la canta intonando “… ma che ci importa del mondo, ma che ci importa degli altri…“.
La sua è una musica scritta da uomo libero e che ha inciso questo cd “Ufficialmente Pazzi“, per un suo bisogno e basta.
“… e poi d’un tratto la felicità…“, sono giorni che canticchio queste sue parole che possiamo trovare nel terzo brano “Andiamo in pace”.
Non è un cd facile da ascoltare, occorre disponibilità e tempo. Non puoi ascoltarlo agevolmente in macchina perché spesso Paolo sussurra i suoi brani e consiglio di godersi l’ascolto standosene nelle condizioni migliori, che ci consentiranno di chiudere gli occhi e seguire i brani guidati dalla voce di Paolo brano dopo brano.
“… Pulirsi il cuore con le parole ed il culo con i guanti…” è un’altra frase che ritroviamo nel brano “Tutto quello che resta (del perduto amor)”, al quale ha collaborato Alex Britti alla slide guitar e che ci mostra un Paolo, poeta irriverente.
“Ufficialmente Pazzi“, insomma, è un regalo che l’autore fa a se stesso in primis e che vuole condividere con chi avrà la fortuna di ascoltarlo: riflessioni, considerazioni, pezzi di vita vista con occhi di bambino e di uomo maturo ed irridente che ama la vita, che sa vedere, ascoltare, analizzare, ma ancor di più sa di poter contare su amicizie e persone vere intorno a se, perché lui è così.
Insomma, un album da ascoltare e riascoltare perché non è facile coglierne le mille e mille sfumature e sonorità. Mi piace chiudere con un grazie a Paolo ed al suo modo libero di fare musica mentre in sottofondo ascolto ancora il suo bel cd: “Ufficialmente Pazzi“.
Il suo album è in vendita su CD, in versione ecologica interamente stampato su carta riciclata (come lui ha sottolineato in una recente intervista), e in digital download su Amazon e iTunes.