Sugar Ray Rayford & Luca Giordano Band feat. Sax Gordon, Bey Paule All Star Band feat. Sweet Nectar, Loralee Christensen, Theo Huff, Prince Phillip Mitchell, Frank Bey, Wee Willie Walker. Questi gli ospiti sul palco nella seconda serata del Porretta Soul Festival
L’energia e l’appassionata presentazione della serata di Rick Hutton, sono l’elemento distintivo di ogni edizione del Porretta Soul Festival.
Il suo italiano “sicuro”, ma come al solito biascicato, è pieno di simpatia e ci propone la Luca Giordano Band che accompagna in modo impeccabile l’esibizione di Sugar Ray Rayford, un omone grande e grosso con una voce potente che ci magnetizza tutti sin dalle prime note, riuscendo a farsi sentire dal pubblico anche quando volutamente allontana il microfono.
Una band con una sezione fiati in cui spicca Sax Gordon, mentre è bello ascoltare il suono sicuro e d’impatto della Gibson di Luca Giordano.
Un’ora di musica che Sugar Ray conclude con “What a Wonderful World” eseguita con il solo pianoforte, che ci tiene tutti incollati al posto.
Cambio palco ed iniziano a sfilare musicisti conosciuti ed apprezzati che hanno già calcato la scena del Porretta Soul Festival negli anni precedenti: la All Star Band diretta da Anthony Paule, anche lui con una splendida Gibson al collo, Mike Rinta trombonista e beniamino del pubblico di Porretta, Sax Gordon al sassofono baritono, Nancy Wright al sax tenore, Michael Rose alla tromba, Paul Revelli alla batteria, Tony Lufrano all’Hammond. Il bassista Paul Olguin sarà uno spettacolo nello spettacolo, un piacere per le orecchie e per il ritmo.
Loralee Christensen, una corista delle Sweet Nectar, ci regala una inusuale versione al femminile di “Hold On! I’m a Comin’” di Sam & Dave.
Dopo di lei Theo Huff, che attacca con un pezzo storico di Johnnie Taylor “Who’s Making Love” facendo scattare tutto il pubblico in piedi per ballare.
Energia da vendere e grande mestiere che ci accompagnano per quarantacinque minuti, introducendo l’esibizione di Prince Phillip Mitchell, settantottenne artista del Kentucky, che fa calare un silenzio improvviso e stupito quando attacca il brano “At Last” da tutti conosciuto nell’interpretazione di Etta James, ma che lui esegue in modo appassionato e coinvolgente. Mitchell, sconosciuto ai più, è autore di brani di grande spessore.
L’atmosfera di scalda quando Frank Bey sale con passo incerto sul palco lasciando il suo bastone dietro l’Hammond, ma se il corpo sembra fragile, la voce è potente e sicura: deep soul di chiara matrice blues.
Conclude la serata Wee Willie Walker, che regala al pubblico del Porretta Soul Festival un’altra emozione sulle note di “A Change Is Gonna Come“, meraviglioso brano scritto da Sam Cooke.
Lasciamo il Rufus Thomas Park salutandoci e dancoci appuntamento per la sera successiva.
Galleria Fotografica a cura di Mariano Trissati