Cantautrice e clarinettista romana, diplomata al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, Agnese Valle dopo aver vinto il Premio della Critica Amnesty International nella sezione Emergenti 2020 con “La terra sbatte“, il 16 ottobre ha pubblicato ultimo progetto discografico dal titolo “Ristrutturazioni”
Il suo primo lavoro discografico, “Anche oggi piove forte” (qui la nostra intervista), è stato inserito tra i 30 dischi candidati alla Targa Tenco “Opera prima” nel 2014; poi nel 2015 Valle arriva alle audizioni live di Musicultura ed in semifinale al Premio Fabrizio De André. Nel 2016 il suo secondo lavoro discografico, “Allenamento al buonumore”, guadagna nuovamente la nomination alle Targhe Tenco, questa volta nella categoria “Album assoluto”.
“Ristrutturazioni” è il terzo album della poliedrica musicista romana, ed è la storia di un cambiamento, del rinnovamento di un edificio complesso come quello dell’essere umano che, conservando le sue fondamenta, tenta di dare una nuova forma allo spazio da abitare nel suo presente. Così qualcosa si conserverà, qualcosa andrà buttato e qualcos’altro sarà semplicemente restaurato per tornare a nuova vita.
“Ristrutturazioni” è il nuovo album della cantautrice e clarinettista romana Agnese Valle: un costante dialogo tra la dimensione interiore e il fuori da sé, un’alternanza tra buio e luce, poiché ogni cambiamento, seppur migliorativo, prevede un momento di paralisi e poi di spavento, prima della sua risoluzione.
È il terzo album dell’artista romana, assieme alla produzione artistica di Pasquale Citera, la “sua” canzone d’autrice si arricchisce di nuove sonorità elettroniche, preservando comunque l’articolarsi della melodia su una tessitura armonica e il “peso specifico della parola”.
Le tracce, nella sequenza in cui sono state disposte, seguono un vero e proprio racconto. Il disco si apre e si chiude con due ballad che rappresentano, appunto, l’inizio e la fine di un percorso: da una prima presa di coscienza “Palmo su palmo” ad un epilogo che pronuncia una formula per la sopravvivenza felice, ovvero quello di “vivere nel presente” con “Scivola“.
Tra la partenza e il traguardo si accusano e schivano colpi, si passa attraverso un cortocircuito sociale e quindi interiore “Cortocircuito“, si sopravvive, poi crolla il tetto “Come la punta del mio dito” e si sposta il punto d’osservazione; ci si affaccia quindi da una stanza a cielo aperto e si chiede aiuto per poter rifiorire “Cactus“. Si ricomincia a viaggiare per il mondo, si va a curiosare nei posti più “ambiti” scoprendo anche lì storie di decadenza morale e di costume, in corsa verso un’inevitabile data di scadenza “Al banchetto dei potenti“. La terra comincia a tremare, si spara al Bataclan e si urla per le vie di Nizza “La terra sbatte“. Disorientati e immobili come un orologio rotto “Di carne e di pietra” si fanno i conti con la morte e con il distacco “L’ultima lettera dell’astronauta“, la claustrofobia “Fame d’aria” lascia il posto all’aria nuova che entra dalle finestre aperte “Ventilazione” e una nuova luce che illumina un percorso seppur controcorrente “Il tonno“. Alla fine l’unica certezza tra passato e futuro è vivere il presente “Scivola“.
La narrazione di “Ristrutturazioni” è accompagnata da un progetto artistico-fotografico firmato da Giorgia Tino. A cucire insieme il tutto è stata Giulia Valle, che ha realizzato l’artwork dell’album, i videoclip e l’intera comunicazione grafica correlata al progetto.
“Nelle “Ristrutturazioni” – racconta Agnese Valle – due sono le categorie di oggetti a salvarsi dalla rottamazione: quelli necessari e quelli belli. Di necessario esiste ben poco, e la sorte del disco fisico è attualmente a rischio. Ecco perché ho pensato che questo terzo album dovesse necessariamente essere bello”.
L’album “Ristrutturazioni” di Agnese Valle, è disponibile in CD su Amazon (qui), in streaming e in digital download su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) e Apple Music (qui).
L’album contiene brani già pubblicati come singoli, che hanno ottenuto riconoscimenti di rilievo: “Come la punta del mio dito”, scritto con Pino Marino, vincitrice del Premio Panseri e finalista nelle Targhe Tenco come miglior canzone, e anche “La terra sbatte” (qui il video su Youtube) in cui si è avvalsa della collaborazione della Piccola Orchestra di Tor Pignattara (composta di ragazzi e ragazze, immigrati di seconda generazione), per il quale ha ricevuto il Premio della critica Amnesty International sezione Emergenti 2020 di Voci per la libertà.