Nuovo album degli AC/DC, il primo senza la partecipazione di Malcolm Young il quale ha dovuto abbandonare la band a causa di problemi di salute
Sebbene possa sembrare vero il contrario, recensire un nuovo album degli AC/DC non è proprio la cosa più semplice di questo mondo, soprattutto di questi AC/DC post “Black Ice“. Questo disco infatti, anche se comunque rispecchia nell’animo la band australiana più celebre del mondo (e di tutti i tempi), un po’ di anima l’ha persa con il forza addio di Malcolm Young, che purtroppo come tutti sanno, ha dovuto ritirarsi definitivamente dalla carriera per la grave malattia che lo ha colpito e che purtroppo non lo farà mai più tornare. Con il fratello Angus era l’autore di quasi tutti i brani della storia di questa band, purtroppo in questa sessione di registrazioni il suo contributo è ridotto al minimo.
[amazon_link asins=’B00O3UBB1U’ template=’ProdottoSingolo’ store=’fbofferte-21′ marketplace=’IT’ link_id=’1122ec8f-ee6c-11e8-9790-276a7f83a5f5′]Detto questo, l’album sembra avere un tono diverso dai precedenti, meno monotono o auto celebrativo. Qualche novità in più in questo “Rock Or Bust“, che esce un po’ fuori dai binari: c’é una presenza insistita di riff molto articolati, in aperta antitesi con la storia della band; il suono delle chitarre è sempre saturo, ma meno invasivo dello spazio acustico, con la distorsione che gioca un ruolo importante, ma non più predominante. La tradizione di casa viene rispettata, si può dire che “squadra che vince non cambia”, ma comunque da leggere sfumature si capisce che qualcosa è cambiato è sicuramente l’assenza di Malcolm si fa notare.
“Rock Or Bust” è un album dall’aspetto sicuramente più goliardico e votato verso l’ironia. I ritmi incalzanti onnipresenti, la parola “rock” che ricorre in tutto il disco quasi in maniera estenuante… gli AC/DC sono comunque questo e questo rimarranno per sempre: absolutely rock’n’roll.