La band nipponica Bloodest Saxophone, grazie al produttore texano Eddie Stout, colonna della Antone’s Records e fondatore della già leggendaria etichetta Dialtone, ha recentemente pubblicato “Texas Queens 5”, un album che combina il sound vintage dei suonatori venuti da lontano con le voci tonanti di cinque superstar della scena texana
La popolarità dei Bloodest Saxophone, la sensazionale formazione giapponese di jump e blues-con-ritmo con più di vent’anni di servizio, si estende ben al di là del Sol Levante. Tra i suoi ammiratori si ritrova il produttore texano Eddie Stout, colonna della Antone’s Records e fondatore della già leggendaria etichetta Dialtone, che si era servito della band per registrare un album con la sciantosa Jewel Brown mentre era in tour in Giappone. Ora li ha fatti appositamente arrivare da Tokyo a Austin per incidere “Texas Queens 5“, un album da sogni a occhi (a mandorla) aperti. Vi ha combinato il suono vintage dei suonatori venuti da lontano con le voci tonanti di cinque superstar della scena texana.
Alla houstoniana Diunna Greenleaf, che insieme a Jai Malano vanta una buona frequentazione dei festival europei, spetta aprire la scaletta con una versione da infarto di “I’ve Got a Feeling“, la hit di Big Maybelle che sta vivendo una terza giovinezza nei club dedicati ai popcorn oldies; Malano, dal canto suo, scintilla in “It’s Your Voodoo Working” di Charles Sheffield, anch’essa di casa nel circuito popcorn. Crystal Thomas, già trombonista per Johnnie Taylor, si impegna in “Losing Battle“, un pezzo del 1962 di Dr. John per Johnny Adams. Lauren Cervantes e Angela Miller sono colleghe nella band Soul Supporters; la prima affronta “Don’t Hit Me No More“, un b-side del 1967 di Mable John contro la violenza domestica; la seconda trionfa nel calypso di Louis Jordan “Run Joe“; targata 1950, è la scrittura più antica in scaletta.
Con sfrontatezza, sincerità, passione per lo stile e un’ottima interazione professionale con i musicisti, le cinque dive esercitano il loro carnale potere di seduzione in rhythm & blues; gli stranieri, ben lungi dal limitarsi al compitino, danno a loro volta l’idea di una versione nipponica dei Roomful of Blues.
Eddie Stout, che ha scelto i giapponesi non tanto per amor di esotismo quanto per approfittare del loro sapiente tocco da outsider, li ha integrati con tre potenti homeboys: Nick Connolly alle tastiere, Kaz Kazanoff al sax e Johnny Moeller alla chitarra. Affinché non si dica che in Texas non hanno più nessuno che suoni questa musica.
L’album “Texas Queens 5” dei Bloodest Saxophone è disponibile in CD su Amazon (qui) e in streaming e digital download su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) iTunes (qui) e Apple Music.