Una serata che ha visto protagonista la Tedeschi Trucks Band, arrivata nella città meneghina, lo scorso 19 marzo, per presentare il suo ultimo lavoro discografico, in un evento organizzato da Barley Arts
Arrivo a Milano, partito da una Roma uggiosa e grigia e qui, trovo un bel sole che mi aspetta e che mette di buon umore. Mi dirigo all’Alcatraz e sono davanti all’ingresso sin dalle 17:30 e già trovo gente che aspetta per poter assistere allo spettacolo. Tutto secondo le regole canoniche: fila ordinata, servizio di sicurezza efficiente e discreto e le porte che si aprono alle 19:30 precise, dando la possibilità a chi ha pazientemente atteso di poter guadagnare, ove possibile, il posto più vicino al palco.
Il locale è molto grande e le pareti ed il pavimento neri, mettono in risalto il bel gioco di luci che sta sul soffitto. La Tedeschi Trucks Band sale sul palco intorno alle 20:45 e da subito ti accorgi dell’energia che emanano.
Musicisti che hanno alle spalle anni di carriera e che non hanno sbavature di sorta. Il suono è potente e sicuro, la voce graffiante della Susan Tedeschi, inguainata in abito di lamé argentato, a me è sembrata molto più matura e convincente con le sue intonazioni tipiche che la fanno ben riconoscere. Con lei poi, “dialoga” spesso Derek Trucks, con la sua Gibson diavoletto dalla quale escono note vibranti e corpose, forse merito dello strumento, ma ancor di più del suo modo di pizzicare le corde con le dita, perché Derek non usa plettro né tantomeno aggeggi elettronici per trasformare o alterare il suono e forse questo è il suo valore aggiunto. Personaggio schivo, che anche quando esegue assoli di tutto rispetto mantiene una presenza defilata, lasciando il palcoscenico a Susan Tedeschi.
La band è composta di dieci elementi oltre a Derek e Susan; ci sono due batterie (Tyler “Falcon” Greenwell e JJ Johnson), che conferiscono ai brani un groove definito e perfetto, senza mai sovrapporsi, ma lavorando in perfetta sinergia. Il bassista (Tim Lefebvre) ama suonare note sul secondo manico che risultano assolutamente perfette per il sound che viene proposto giocando armoniosamente con la cassa dei batteristi.
La sezione dei fiati è di grande livello Kebbi Williams al sassofono ed Elizabeth Lea al trombone, alla tromba invece Ephraim Owens che in un momento in cui agli altri componenti della band viene concesso un attimo di riposo, incanta con un brano che ci fa ricordare il buon Miles Davis, supportato dalle batterie e dal bassista Tim Lefebvre, oltre che dalla chitarra di Derek Trucks che ci regala accordi aspri e particolarissimi che ben si adattano alla musica che esce dalla tromba. Un’atmosfera magica che ci fa capire di quale pasta sia fatta questa band. Alle tastiere Kofi Burbridge: peccato che la sua posizione ne abbia impedito quasi sempre la visione.
I vocalist Mark Rivers, Alecia Chakour e Mike Mattison impeccabili e perfetti coadiutori di una band eccellente.
Toccante il tributo al grande B.B. King nella cover del brano “How Blue Can You Get“.
Che altro dire? Pubblico che alla fine del concerto esce soddisfatto, e sono molti quelli che si mettono in fila per acquistare il nuovo l’album dal vivo della Tedeschi Trucks Band “Live From The Fox Oakland” (uscito in concomitanza con il tour europeo) autografato dai nostri Susan e Derek.
Io me ne torno a Roma tenendo dentro di me un concerto formidabile e perfetto, musica per l’anima e per la mente!
Galleria fotografica a cura di Tonino Novelli