Elegante e sensuale, autorevole e sfrontata, la vocalist Yamit Lemoine non nasconde la sua affezione al pericoloso fascino del Great American Songbook. La frequentazione dell’arte pop del passato traligna sovente in parodia, ma Yamit ha compreso la necessità di mantenersi coerente allo spirito del materiale a cui si applica. Una dedizione che non si limita alla replica: la flessibilità e l’improvvisazione stanno alla base del jazz

Nata in Israele, cresciuta a Toronto, dove ha coltivato la passione per il soul, il blues e il classico canzoniere di Broadway, Yamit Lemoine attualmente dimora a Miami. Ha lavorato come fonico, compositore, produttore, regista e direttore di scena, fedele al proposito di rendersi indipendente con impieghi creativi legati alla musica e al teatro ed escludendo la rete di sicurezza di una tranquilla occupazione nine-to-five. In quel modo, dice, “non avevo un piano B, ero costretta a emergere”.

Nell’album d’esordio, (Ain’t Misbehavin’) è a capo di un nonetto reclutato tra la crema dei jazzisti di Miami di cui ha indovinato il nome con riverente umorismo, la seducente interprete dimostra di conoscere il suo mestiere. Nel scegliere il repertorio, racconta, “cerco di rapportarmi correttamente con i testi. Sono convinta che se non ho un rapporto emotivo con una canzone non riesco a trasmetterla al pubblico”.

Yamit Lemoine rende giustizia a standard annosi come la maliziosa title track di Fats Waller, il sobbalzante jump di Louis Jordan “Is You Is Or Is You Ain’t My Baby”, astutamente rallentato e bluesificato, e altre delizie dell’altro ieri.

Senza farsi intimidire dal paragone con le centinaia di passati visitatori di alto rango delle partiture, tra i quali Frank Sinatra, Tony Bennett, Carmen McRae, Little Jimmy Scott e Billie Holiday, Yamit percorre con gusto il suo personale boulevard. E talora imbraccia l’altro strumento che frequenta dall’infanzia, il violino, magari per indirizzare le trame noir da cuori infranti di “I’ll Be Seeing You” o quelle soleggiate di “Summertime” (il brano più rischioso, ma anche il più riuscito) verso inediti quartieri klezmer.

L’album Ain’t Misbehavin’ di Yamit and The Vinyl Blvd è disponibile su Amazon (qui) e in streaming e digital download su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) iTunes (qui) e Apple Music.

Sull'autore

Edoardo Fassio è un’autorità assoluta nel territorio del blues e del canto popolare afroamericano. Scrive di blues, folk e jazz per il quotidiano “La Stampa” e per “TorinoSette”; suoi articoli, recensioni e interviste sono apparsi sulle riviste italiane “Musica Jazz”, “Il Blues” e su un numero imprecisato di pubblicazioni europee e nordamericane. Con il classico pseudonimo di Catfish è autore, conduttore e animatore di trasmissioni in via continuativa dal 1984, la più duratura programmazione radio di blues in Europa. Presso gli Editori Laterza ha pubblicato “Blues”, acclamato come “indispensabile” (“World Music Magazine”), “autorevole e insolito” (“Amadeus”), “scintillante” (“Buscadero”), “la medicina giusta” (“Rumore”). Per Vololibero sono usciti “Soul City: Porretta Terme, il festival e la musica”, la storia di trent’anni del Porretta Soul Festival, vincitore del premio Keeping The Blues Alive 2017, e "Solomon Burke. Ho visto un re". Il suo ultimo libro, “È tutto finito adesso, Baby Blue”, dato alle stampe nel 2020 da 96, Rue de-La-Fontaine Edizioni, è una Soul Fiction. “Catfish Blues” va regolarmente in onda ogni giovedì, dalle 17, su Radio Banda Larga (RBL).

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