Dopo giorni di indiscrezioni anticipate da TechCrunch è arrivata la conferma: Apple ha acquistato Shazam, la popolare applicazione che permette di riconoscere la musica che si sta ascoltando semplicemente con un tocco di un dito
Ammettetelo, chi di voi non mai usato almeno una volta Shazam per trovare il titolo di una canzone ascoltata in radio o all’interno di uno spot televisivo.
Ebbene, dopo tante indiscrezioni è arrivata la conferma ufficiale: Apple ha acquistato Shazam, e in una nota ufficiale rilasciata dall’azienda di Cupertino ha dichiarato:
“Shazam si è costantemente classificata come una delle app più popolari per iOS e oggi è utilizzata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, su più piattaforme. Apple Music e Shazam insieme era una scelta naturale, perché condividono la passione per la scoperta della musica e offrono esperienze musicali eccezionali per i nostri utenti. Abbiamo in serbo progetti entusiasmanti per il futuro e non vediamo l’ora di lavorare con il team di Shazam dopo l’accordo ratificato oggi”.
La musica rimane un campo strategico per l’azienda di Cupertino, e la tecnologia di Shazam sarà verosimilmente integrata in Apple Music, in modo da rafforzare il servizio in ottica competitiva con Spotify, Deezer e simili.
Oltretutto, se confermate le indiscrezioni sul prezzo da parte di TechCrunch, che parlava di un accordo economico del valore di 400 milioni di dollari, si tratta della seconda acquisizione più importante per l’azienda guidata da Tim Cook dopo Beats, nel 2014, rilevata per oltre 3 miliardi di dollari, e se e davvero l’acquisizione è stata chiusa per quella cifra, vorrebbe dire un sonoro sconto rispetto alla valutazione della piattaforma, stimata nel 2015 intorno al miliardo di dollari.
Shazam si è rifatta il look la scorsa primavera, è già integrata in Siri di Apple da iOS 8, e rende possibile l’identificazione di film e serie anche da un breve frammento sonoro. Se infatti proviamo a domandare all’assistente virtuale “Ehi Siri, di chi è quella canzone?” a risponderci è proprio Shazam. Con l’operazione questo rapporto potrebbe farsi ancora più stretto. Per Apple, invece, potrebbe voler dire disporre di un’ulteriore freccia all’arco dei propri progetti legati alla realtà aumentata.
Ma quali potrebbero essere i veri motivi che hanno spinto Apple ad acquistare Shazam? Vediamoli assieme:
Shazam in tutto questo tempo ha accumulato un’ingente mole di materiale: si parla di oltre 8 milioni di richieste di riconoscimento, quindi Apple vuole il suo database e i suoi algoritmi. Apple Music, l’app di streaming musicale di Cupertino, è molto indietro rispetto al suo principale concorrente, Spotify, specialmente su un aspetto come le playlist personalizzate e i consigli musicali, quegli algoritmi che imparano a comprendere i gusti dell’ascoltatore e gli propongono sempre la canzone giusta al momento giusto. Spotify è un campione senza rivali in questo campo, ma anche Shazam non se la cava male, e adesso questi algoritmi sono diventati proprietà di Apple. Un ottimo modo per conoscere i gusti musicali degli utenti e sviluppare tecnologie in grado di comprendere cosa vogliono gli ascoltatori in base al genere della musica e perfino al loro umore.
Inoltre, l’azienda di Tim Cook, oltre agli algoritmi, desidera avere nel proprio team gli esperti musicali che lavorano per Shazam, cosa che potrebbe aumentare di molto il coinvolgimento degli utenti. Apple Music, infatti, vanta da sempre la superiorità dei consigli umani su quelli generati dagli algoritmi, preferendo playlist curate da esperti e dj piuttosto che da computer.
L’altra questione è che l’acquisizione di Shazam non è dettata solamente da ragioni musicali. L’app da tempo ha diversificato il suo modo di fare impresa, espandendo il suo raggio d’azione. Con l’app Shazam, ma soprattutto con Shazam Encore, è possibile anche acquistare i biglietti per i maggiori concerti (al momento solo in alcuni Paesi). Inoltre, da qualche tempo negli Stati Uniti, Fox trasmette “Beat Shazam” un quiz televisivo condotto da Jamie Foxx in cui i concorrenti devono identificare le canzoni, e questo potrebbe quasi certamente diventare un contenuto di Apple TV.
Un altro motivo della recente acquisizione è certamente legato ad una pura logica di risparmio. Lo scorso anno Shazam ha dichiarato di aver superato la soglia di un miliardo di download (fonte), e Apple in questo modo terrebbe in casa le commissioni che paga a Shazam quando un utente, dopo aver identificato un brano, viene trasferito su iTunes Store o su Apple Music, piattaforme che hanno rilevanza anche grafica rispetto agli altri link suggeriti come Spotify, Deezer, Amazon Music, Youtube e Google Play Music.
E per chi si tra di voi si sarà chiesto se dopo questa operazione Shazam rimarrà disponibile anche su piattaforma Android, la risposta è di sicuro affermativa, in quanto già da tempo l’applicazione Apple Music (qui) è disponibile sulla piattaforma di Google per tutti i dispositivi su cui gira il sistema operativo Android.
Ma alla fine di tutto questo il concetto si può riassumere in una sola frase: Shazam te la trova ed Apple te la vende.