Arisa apre all’Auditorium Parco Della Musica di Roma il suo nuovo tour, che si preannuncia trionfale
Un anno magico, il 2014 di Arisa, iniziato con la vittoria sanremese, il disco d’oro per il brano “Controvento“, la nuova esperienza come doppiatrice nel film di animazione “Barry, Gloria e i Disco Worm” e tante altre piccole grandi soddisfazioni per questa artista. E se le merita tutte: brava,simpatica, spiritosa, brillante, svampita al punto giusto, complementare in ogni suo modo che sa essere dolce e raffinato ma anche aggressivo e pungente se vuole. Innovatrice come poche sulla scena musicale italiana, ha saputo rinnovarsi più volte come personaggio, con repentini cambi di stile musicale e di look, ognuno ragionato e sempre in linea coi tempi.
Nonostante sia sulla cresta dell’onda dal 2009, Arisa è ancora un personaggio tutto da scoprire, come una landa inesplorata. Sa sempre sorprendere ogni volta. Qualcuno erratamente pensò, che la sua stella sarebbe tramontata presto e che dopo il tormentone di “Sincerità“, sarebbe finita ad infoltire le fila delle meteore di passaggio della scena musicale italiana. Invece ha stupito tutti, anche i più critici nei suoi confronti, diventando a suo modo un’icona dei nostri tempi ed esempio vivente di versatilità, passando dall’essere cantante a cantautrice, scrittrice, attrice e doppiatrice, grintoso giudice di X-Factor che non le mandava a dire a nessuno, Simona Ventura inclusa. Ha dato la voce a Lucy in “Cattivissimo Me 2“, si è trasformata in una simpaticissima perpetua nel film “Colpi di Fulmine” accanto a Christian De Sica tante altre cose ancora.
All’Auditorium per questa “data zero” del “Se Vedo Te Tour” arriva vestita di un abito bianchissimo con trasparenze molto bello ed elegante. “Se vedo Te” è proprio il primo brano in scaletta a dare il via al concerto e quindi a tutto il tour. Arisa saluta il pubblico romano, omaggiando la città che la ospita (lo farà anche in seguito facendosi accompagnare dal pubblico sulle note di “Roma nun fa la Stupida Stasera” cantata a cappella). Afferma che la scelta di partire da Roma con la data zero “riempie d’orgoglio, perché iniziare da Roma è come abbracciare tutta l’Italia, in quanto Roma rappresenta l’Italia nel Mondo. “Il secondo brano è sempre un estratto dall’ultimo disco “Dici che non mi trovi mai“. Un inizio che scalda subito il cuore del pubblico, in quanto è una delle tracce più gradite di questo ultimo lavoro discografico. Qualcuno dal pubblico le grida “Sei bona!” tra le risate di tutti. Arisa con l’aplomb che la contraddistingue da sempre, ironicamente e un po’ maliziosamente ringrazia dicendo “Io lavoro per farmi dire questo!“.
Si passa al terzo brano, una rivisitazione in stile dance di “Malamorenò“, dalle prime note poco percettibile, dato il complesso arrangiamento e successivamente la dolcissima “Piccola Rosa“. Ed è proprio una rosa rossa che le dona una bambina dalle prime file. Arisa la prende e se l’appunta nel bianco vestito che indossa per l’occasione. Poi è la volta del suo primo successo “Sincerità” riproposto in versione reggae. In questo concerto di Arisa si scoprono anche i suoi lati meno votati al pop; si scopre una sua anima più ribelle e rock che fa da contraltare ai pezzi più lenti e romantici. Ed è così che si passa da un momento di candida tenerezza sulle note per esempio della bellissima “Meraviglioso Amore Mio“, alla grinta e all’asprezza di una versione, inaspettata di “Personal Jesus” dei Depeche Mode, una delle due cover che Arisa canterà in questo concerto (l’altra è una versione più veloce e ritmata di “Cuccurucù Paloma” di Franco Battiato). Si passa quindi da momenti intimi ad altri più goliardici. Arisa appare come un libro in vari capitoli, dove in ogniuno di questi capitoli si racconta una storia diversa in maniera diversa. È senza dubbio questa sua versatilità, della quale abbiamo già ampiamente parlato, in quanto caratteristica principale a nostro modo di vedere del suo essere artista, unita alla sua naturale simpatia, a permetterle di essere quella star ammirata ed apprezzata da più anni. Tra i brani in scaletta vengono proposti anche “L’Amore è un’altra Cosa”, “Dimmi se Adesso mi Vedi”, “Amami”, “Stai bene su di me”, “La Cosa più Importante”, “L’ultima volta” l’attesissima “La Notte” (uno dei brani più amati e cantati dal pubblico), e naturalmente il successo di questo ultimo Sanremo “Controvento“.
Il pubblico si diverte insieme a lei interagendo in maniera spontanea e convinta. Per molti presenti li era normale amministrazione vedere la loro beniamina Arisa, disimpegnarsi con grazia e naturale nonchalance tra canzoni d’amore e canzoni più rock, tra momenti dolci ed altri divertenti. Chi ha visto più di un suo concerto sa che fa così da sempre, sin dai primi suoi live. A noi ha stupito la sua versione di “Personal Jesus“, ma dei fan che stavano li, ci hanno raccontato di quando hanno sentito cantare da lei “Loosing My Religion” dei R.E.M. in un concerto di qualche anno prima, e di come fosse stato altrettanto fantastico.
Questo fatto spiega anche un’altra cosa sul pubblico: variegato tanto da abbracciare dai teen agers alle persone di mezza età, ma variegato anche per stili e comportamenti. Abbiamo visto gruppi di ragazzi, famiglie, coppie sulla cinquantina e sulla sessantina. Pochi artisti, con una carriera, relativamente breve, se consideriamo che Arisa ha mosso i primi passi verso la notorietà ufficiale solo nel 2009, possono vantare un pubblico che abbraccia già così tante generazioni.
Dopo “Meraviglioso Amore Mio” invita la gente ad applaudire di meno e a baciarsi di più. Rivolgendosi alle prime file inquadra qualcuno che non ha nessun partner da baciare e lo invita a venire al palco per baciare lei. Scherza poi sulle parole del brano “Sterile“, dicendo che “lo rifarà solo a richiesta nei prossimi concerti se ci tengono quelli del pubblico.”
Ad un certo punto chiede se qualcuno vuole salire sul palco “a raccontare qualche barzelletta, così nel frattempo lei si riposa… “È una delle tante gag che tra una canzone e l’altra usa per intrattenere il pubblico. Denota molta autoironia, tipica del suo personaggio: all’inizio del concerto dirà” darò molto spazio alla musica e parlerò poco perché molti mi dicono che meno parlo meglio è“. Al contrario non si tratterrà dal regalare brillanti momenti di spassoso divertimento e non tenendo fede alla parola data all’inizio, non mancherà di intrattenere il pubblico, scherzano sul suo “peso forma ideale”, sulle complicazioni nei rapporti con gli uomini e su vari testi delle sue canzoni. Alla fine dello show mentre il pubblico defluiva dalla sala “Santa Cecilia”, commentando con gente che era li nella galleria, la risposta più bella alla domanda che abbiamo fatto a qualcuno sul perché piacesse Arisa, è stata quella di una ragazza sui quindici anni, con gli occhi verdi e lunghi capelli castani lisci, che era li con la madre, la sorella più grande ed il fidanzato di quest’ultima. Erano la seduti accanto a noi, tutti entusiasti, e ci è venuto spontaneo a fine concerto, chiedere cosa ne pensavano dello spettacolo. Naturalmente tutto il bene possibile: spettacolo impeccabile ed emozionante come pochi. Ma quando abbiamo chiesto loro: cosa vi piace tanto di Arisa? La risposta della ragazzina è stata secca: “Il fatto che è Arisa!”
Nessuna risposta poteva essere più esaustiva.
Galleria Fotografica a cura di Fabio Spagnoletto