L’ultima fatica discografica del cantautore milanese, risale al 2019, si trattava dell’album “Chiaramente visibili dallo spazio”. Ora con “L’inizio”, Antonacci vuole percorrere nuove strade, proponendosi in una veste inedita
Non è un caso che il titolo di quest’album sia “L’inizio”. Perché in un certo senso di un inizio si tratta. Sembra quasi voler chiudere definitivamente la sua carriera artistica, ormai trentennale ed avviarsi verso un orizzonte del tutto nuovo. Rimettersi in gioco, cosa molto in voga di questo periodo, per molti artisti che hanno caratterizzato la scena musicale a cavallo tra gli Anni ’80 e ’90 del secolo scorso e questi due decenni del ventunesimo secolo. In un Mondo in continuo cambiamento, rimanere statici non è più possibile.
Così Biagio Antonacci è tornato con un nuovo album di inediti, intitolato “L’inizio”. Il disco è il sedicesimo della sua carriera e il primo dopo cinque anni di silenzio discografico: un album che racconta la voglia di cambiare, di sperimentare, di liberarsi dagli schemi e dalle convenzioni. Un album che riflette la maturità artistica e umana di Antonacci, che a 60 anni si sente pronto a vivere nuove sfide e nuove emozioni.
Il titolo del disco è ispirato all’omonima canzone, scritta per lui da Giorgio Poi, un giovane cantautore che Antonacci ha voluto coinvolgere nel suo progetto. Si tratta dell’unico brano non firmato da Antonacci, che ha scritto tutti gli altri quattordici pezzi dell’album, avvalendosi della collaborazione di alcuni storici produttori come Michele Canova e Placido Salamone e di nuovi talenti come Simonetta e Zef.
Nel disco sono contenuti anche i quattro singoli già pubblicati negli ultimi due anni: “Seria”, “Telenovela”, “Sognami” (in duetto con Tananai e Don Joe) e “Tridimensionale” (in collaborazione con Benny Benassi). Si tratta di brani che mostrano la versatilità e la capacità di rinnovamento di Antonacci, che spazia tra diversi generi musicali, dal pop al rap, dall’elettronica al soul.
Le tematiche affrontate nell’album sono quelle tipiche del repertorio di Antonacci: l’amore, le relazioni, le dipendenze emotive, il tempo, la vita. Ma c’è anche uno sguardo critico e attento alla realtà sociale, alle contraddizioni del mondo, alla mancanza di umanità, questione spesso affrontata, senza pur mai affondare troppo il coltello, già in brani del passato.
Biagio Antonacci non si nasconde dietro a frasi fatte o a luoghi comuni, ma esprime la sua visione personale, a volte provocatoria, a volte ironica, a volte romantica. L’ultimo singolo estratto, che anticipa l’uscita dell’album, è proprio “A cena con gli dei”, brano dove si esplorano appunto, le relazioni e i rapporti umani in un contesto sociale complesso e articolato. Ed è già un interessante assaggio del “nuovo” Biagio Antonacci.
“L’inizio” vuole essere un invito a non avere paura di cambiare, a non accontentarsi della routine, a cercare sempre nuovi stimoli e nuove opportunità. Un album che celebra la libertà di essere se stessi, di seguire i propri sogni, di amare senza limiti. Un album che rappresenta un nuovo inizio per Biagio Antonacci, che si conferma come uno degli artisti più originali e innovativi della musica italiana.
A sessant’anni e con il terzo figlio nato di recente, la vita deve per forza di cose intraprendere una strada ben delineata, dove si deve capire da che parte si vuole andare. Ed è così anche per un grande artista affermato come Antonacci. E la filosofia vera di questo ultimo suo lavoro è espressa tutta in questa sua dichiarazione a margine di un’intervista rilasciata per SkyTg24:
“Ci hanno insegnato che dovevamo avere un posto fisso, fare un mutuo per 30 anni e vivere nella stessa casa, giurare amore eterno ma tutto ciò non è servito a liberare l’uomo ma è servito a renderlo prigioniero di un concetto. La libertà significa fare un salto fuori da questi schemi e cominciare a vivere di nuovi inizi perché solo con nuovi inizi puoi percorrere strade diverse, emozioni diverse, amori diversi, puoi non aver più paura di amare e di lasciare un amore certo per aprirti al prossimo amore che potrebbe essere peggio ma anche meglio. Finché l’uomo sta in una zona cosiddetta confort, che lo regolarizza non potrà mai evolversi non potrà mai diventare migliore“.
Insomma prepariamoci a “dimenticare” (si fa per dire) il Biagio Antonacci conosciuto fino ad ora e ad accogliere un’artista del tutto rinnovato, alla ricerca della sua personale rivoluzione da fare e da proporre al Mondo e del suo ideale concetto di libertà, che è un po’ anche la stessa che sosteneva Giorgio Gaber, “Libertà è partecipazione!”. Antonacci sposa il concetto e dice:
“Detesto la mancanza di coraggio, a volte anche da parte mia. Oggi manca la benevolenza verso il prossimo. Fare la rivoluzione significa fare qualcosa di bello per qualcuno anche fisicamente“.
E a far seguito alle sue dichiarazione il suo impegno in favore di Save the Children. Tornando sul versante musicale, non sono state ancora rese pubbliche le date di un tour per il 2024, successive all’uscita dell’album, ma siamo certi che ci saranno delle novità in merito nelle prossime settimane e qualora fosse vi terremo aggiornati.
“L’inizio” di Biagio Antonacci è disponibile, dal 12 gennaio, in CD e vinile su Amazon (qui), in streaming su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) e Apple Music (qui).