La band romagnola si scrolla di dosso tutto ciò che è inutile e, con il nuovo album, punta dritto al “Core”
“Fine di un’epoca“. Ad un primo ascolto sembra che il nuovo lavoro dei Cosmetic sia stato concepito come il film “Memento” iniziando il racconto cronologicamente dalla sua fine.
Di fatto, più che un epilogo, questa prima traccia è il prologo di un racconto sul ritrovamento di se stessi e della consapevolezza dei propri punti di forza ed è musicalmente descritto con uno stile shoegaze che rimanda a quello di “Star Rowing”, il ritorno sulle scene degli Slowdive.
Ogni fine ha un inizio, come recitava un certo Tom Smith. La band non vuole “difendere ciò che è obsoleto” e dopo l’esperienza di “Nomoretato”, dove era evidente la voglia di rinnovamento con un suono meno ruvido, più psichedelico e addirittura, in alcuni episodi, pop, con il nuovo lavoro intende recuperare il proprio nucleo (“Core” appunto), non tornando indietro sui suoi passi, ma recuperando solo ciò che è realmente necessario, ma plasmandolo a nuova forma.
“Scheggia” appare il fulcro su cui ruota tutta l’elettricità del disco. L’intro è potente, si sente in tutto il brano il controllo e la maturità raggiunti dalla band “tutto ha la giusta frequenza” e tutto si assembla naturalmente: i rumori noise che escono dalla chitarra di Bart mixati con le armonie, la potenza della batteria di Mone, i tappeti “ritmici” e distorti del basso di Emily.
“Tamara ha un tatuaggio fatto negli States” recitano nel brano successivo (Tamara) facendo capire che lo stesso tatuaggio grunge lo hanno inciso nell’anima.
I brani scritti negli ultimi due anni seguendo diverse direzioni musicali riescono a fondersi con gli esperimenti del disco precedente, “Nomoretato“, e con l’asciutta essenza elettrica del “Core” divenendo sintesi nei tre brani successivi “1986”, “Quel poco di buono che avevi fatto” e “La linea che si scrive da sola” delineando un “power” noise pop.
“Schiaffino!” è un intermezzo che mantiene le promesse del titolo: una scossa hardcore punk-noise raccolta in due minuti.
Dopo la ballata “In nero”, che svela una venatura emo, si arriva alla fine del disco (o cronologicamente è l’inizio?) che svela la “Paura del principio” perché “diventare adulti non finirà mai” ma la paura si vince se si rimane coerenti, compatti e onesti come questo disco.
L’album “Core” degli Cosmetic è in vendita su CD, vinile e in digital download su Amazon (qui) e iTunes (qui).