Nella splendida cornice della Casa del Jazz di Roma, il duo Enrico Rava e Danilo Rea ha aperto la quarantaduesima edizione del Roma Jazz Festival. La storica e prestigiosa manifestazione diretta da Mario Ciampร che, dopo la lunga serie di stagioni autunnali allโAuditorium Parco della Musica, รจ tornata in versione estiva nel parco della Villa Osio, con un fitto calendario di concerti fino al 5 di agosto
Un vecchio spot diceva: “basta la parolaโฆ”, ma qui bastano due nomi,ย Danilo Rea eย Enrico Ravaย per sottintendere Jazz Italiano, e questo di Roma รจ stato il secondo dei quattro concerti che il duo porterร in giro per lโItalia. Dopo quello di sabato 30 giugno all’Artusi Jazz di Forlimpopoli (FC) e quello del 1 luglio a Roma, i due musicisti si esibiranno il 12 luglio a SantโElmo Estate a Napoli e, infine, il 30 agosto al Piano & Jazz Festival di Ischia.
Non รจ la prima volta che i due musicisti si esibiscono assieme e, in una nota stampa diffusa per l’occasione, ognuno ha avuto parole di elogio per lโaltro. “Se la musica รจ espressione dellโanima Enrico ne รจ la riprova – ha affermato Danilo Rea del suo collega, aggiungendo – “molti solisti, quando suonano in duo, hanno bisogno di essere accompagnati. Con Enrico รจ diverso, si crea una sinergia e un suono unico, come se ci fosse una terza persona a suonare con noi. Personalmente, ho sempre pensato al jazz come un racconto di vita, lโesperienza รจ fondamentale. Ovviamente, puoi suonare cosรฌ solo quando cโรจ una grande fiducia reciproca, che ti porta anche ad essere propositivo“. Mentre Enrico Rava ha replicato: “Danilo รจ un pianista strepitoso, non รจ mai banale e riesce sempre a sorprendermi. Dalle nostre collaborazioni sono nate sempre delle cose impreviste, e questo puรฒ accadere solo quando cโรจ un ascolto reciprocoโ.
Ed รจ proprio con questi presupposti che, nella splendida cornice della Casa del Jazz di Roma, si รจ assistito ad un fiume di armonia, due veri e propri rubinetti di note che generavano cascate di melodie, mentre la musica veniva accompagnata da quel leggero e rinfrescante vento proveniente dal mare che a Roma tutti chiamano “ponentino”.
Sul palco solo una tromba e un pianoforte, ma la sensazione era quella di aver davanti una vera e propria orchestra. In quella scaletta musicale che lo stesso Enrico Rava ha definito “incoerente” si sono alternate tutte le fonti di ispirazione dei due musicisti: dal jazz americano ai cantautori italiani ed anche alla nostra lirica.
Ecco cosi pezzi di Chet Baker alternarsi a quelli di Lucio Battisti, musica sudamericana e grandi classici come “Besame Mucho“, per finire con “E Lucevan le Stelle” tratto dalla Tosca di Puccini.
Nellโintermezzo, l’aneddoto spiritoso in cui i due musicisti affermavano che erano tutti brani che avevano ascoltato quando avevano tredici anni e che, il filo conduttore del loro concerto era proprio quello dimostrando che nel panorama “serio” del jazz esiste anche dellโironia.
Per concludere, davvero bello e affascinante il luogo dedicato alla rassegna, quella Villa Osio che ospita la Casa Del Jazz in via di Porta Ardeatina, adibita ad eventi musicali e culturali.
L’intero programma del Roma Jazz Festival รจ disponibile sul sito:ย www.romajazzfestival.it
Galleria fotografica a cura di Giampaolo Vasselli