S’intitola “Superbattito” il disco d’esordio di Gazzelle, il cantautore romano che negli scorsi mesi ha fatto parecchio parlare di sé per quell’aura di mistero che si era creato attorno a lui
Con l’uscita del suo primo singolo “Quella te“, sembrava di aver a che fare con uno “spin-off” di Calcutta con meno radici lo-fi e più synth. Mistero totale su chi si celasse dietro quello pseudonimo. Unico indizio: delle foto sfocate apparse su internet. Un mistero con il quale sembrava volersi avvolgere a mo’ di coperta, come quella di Linus, il famoso personaggio dei Peanuts frutto della penna di Charles M. Schulz.
Al contrario delle immagini, però, questo primo brano dimostrava di avere un’armonia che non nascondeva nulla a chi lo ascoltava, invogliando a cantare il piccolo racconto di un amore racchiuso in un giro armonico orecchiabile, dove c’è quella te “che mi sconvolge il sabato mattina con la felpa sporca della sera prima”.
“Meravigliose le foto ma non mi vedi più”. L’anonimato di Gazzelle dalle foto sfocate si spostava al video di “Nmrpm” dove, inquadrato fuori fuoco da una camera fissa, lo si trova intrappolato nel mezzo di una tangenziale. Probabile metafora di una storia finita e mai dimenticata che gli impedisce di andare avanti e dire “che mi manchi a fare”.
Finalmente con l’uscita del primo album “Superbattito” e i primi concerti, Gazzelle lascia la sua personale coperta di Linus, e si “mette a fuoco” apparendo sui palchi dei club italiani nei panni di un Flavio Pardini pronto a svelare la sua identità e a proporre tutte le sue “catchy songs”.
Il riferimento musicale è quello del synth-indie-pop che, partito da Roma, è riuscito a conquistare l’attuale scena musicale italiana: dagli ultimi The Giornalisti, strizzando l’occhio a I Cani, passando per il già citato Calcutta, fino ai più recenti L’Orso e Leo Pari (che qui fa da supervisore artistico).
Gazzelle mostra comunque qualcosa di distintivo, che gli permette di arrivare diritto ad un pubblico diverso, quello adolescenziale per il quale la musica è medicina per curare le ferite sentimentali e che ha bisogno di metter gli amori “al sicuro”.
Non a caso sono teenager le due protagoniste del video “Zucchero filato”, brano dove Flavio Pardini prende il pretesto della nostalgia e scava a fondo negli anni ’80, sfornando un potenziale tormentone la cui intro ricorda una “Read My Mind” dei The Killers suonata col synth in cameretta.
“E allora com’è” che fino a “Meltin Pot” e a “Balena” chi lo amerà non potrà fare a meno di cantare tutto d’un fiato per riposarsi ad ascoltare le riflessioni di “Demodè“.
Nessun mistero quindi, anzi tutto molto semplice e lineare come la musica di Gazzelle.
L’album “Superbattito” di Gazzelle è disponibile in streaming e digital download su Amazon (qui) e Apple Music (qui).