Dal 15 dicembre “Gli Immortali”, il docu-film di Lorenzo è disponibile in streaming gratuito su JovaTv e su Youtube
La storia del film “Gli Immortali”, inizia dalla fine, dalla termine del tour estivo di Lorenzo, e poi torna indietro nel tempo con la narrazione dei giorni, delle ore e dei chilometri che porteranno una serie di persone, ognuna delle quali vive la propria vita e la propria quotidianità in maniera differente, a incrociarsi nel parterre dello stadio San Siro, tutti insieme per il grande evento.
È la storia di Giovanni, un giovane ragazzo disabile, che assieme al suo amico parte in traghetto da Palermo per raggiungere, prima Genova e da lì raggiungerà Milano.
È la storia di Carolina, una giovane liceale con la passione per la recitazione, che poco prima del concerto sostiene l’esame orale di maturità.
È la storia di Tony (Antonio Cairoli), l’otto volte campione del mondo di motocross e grande fan di Lorenzo.
È la storia di Angelo, deejay romano e cantante in una tribute band dedicata a proprio a Lorenzo, e fan storico fin da quando Jovanotti faceva il deejay nei locali romani.
È la storia di Daniele e della famiglia Gravina di Taranto. Lui un giovanissimo ballerino hip-hop alle prese con il suo saggio annullato all’ultimo momento a causa della pioggia, e della sua intera famiglia in viaggio in auto per assistere al concerto.
È la storia di Ed Menichella, cantautore di San Sepolcro, portato alla ribalta nazionale per aver eseguito e riarrangiato in modo originale la cover di “Sabato“, apprezzata dallo stesso Lorenzo, e del quale ha aperto i concerti di Ancona e Milano.
Giovanni, Carolina, Tony, Angelo, Edoardo, Daniele e la famiglia Gravina sono tutti dei supereroi con un obiettivo comune, solo che ancora non lo sanno, ma lo scopriranno il 26 giugno allo stadio San Siro di Milano, quando parteciperanno insieme ad altre migliaia di supereroi ad una grande adunata di persone con poteri straordinari: un concerto rock voluto e guidato da un supermaestro di cerimonie completamente pazzo, armato di microfono, band suonante e mantellina sbrilluccicante. E quando saranno lì, quando partirà la musica, proprio in quel momento capiranno di essere speciali. Di essere “Gli Immortali”.
Il film, la cui regia è curata da Michele Truglio, è prodotto da Soleluna in collaborazione con Red Bull, ed è nato dal forte senso di gratitudine che Lorenzo ha nei confronti di quel pubblico che lo segue, e che – come affermato da lui stesso – “è diventato un popolo numerosissimo, un popolo di persone, ognuna con la sua vita e la sua storia“. Un popolo che, senza conoscersi e senza avere apparenti tratti comuni fra di loro, condivide durante il concerto uno stesso momento di immortalità.
“Gli Immortali” sono un omaggio di Lorenzo alla sua gente, ma anche il racconto inedito di come lui stesso ha preparato e si è preparato alla tournée negli stadi, una gestazione lunga mesi, tra Italia e Stati Uniti.
Un processo di preparazione, in cui ogni dettaglio viene curato in maniera scrupolosa, ogni piccolo ingranaggio trova la sua collocazione perfetta all’interno di una macchina gigantesca che muove persone e cose in giro per gli stadi. Dagli effetti grafici e digitali, ai video proiettati sul maxischermo e ai pezzi riarrangiati per la grande occasione, ama anche la progettazione del palco, la scelta dei colori e degli abiti da indossare, tutto quanto frutto di una selezione accurata.
Mentre tutto questo prende vita, anche il racconto delle vite dei protagonisti, che si preparano al loro viaggio verso lo stadio, scorre lentamente sotto gli occhi dello spettatore, in sei storie di un gruppo di sconosciuti che condivideranno lo stesso momento di eternità, riprendendo i versi della poetessa polacca premio Nobel Wislawa Szymborska: “Non c’è vita che, almeno per un attimo, non sia stata immortale“.
Una poetessa che ha segnato lo stesso Lorenzo, che ha usato i suoi versi – “si nasce senza esperienza, si muore senza assuefazione” – anche nel finale del brano “Buon sangue“.
“Gli Immortali” è un film che tiene attaccato lo spettatore allo schermo dall’inizio alla fine. È un film ricco di emozioni, di speranze e aspettative, di gioia e poesia, che si chiude con la dedica speciale di Lorenzo al suo amico Marco Tamburini, trombettista e compositore, scomparso in un incidente un mese prima della data di San Siro.
Adesso però è arrivato il momento in cui le parole debbano lasciar il dovuto spazio al film.