Chrissie Hynde e soci tornano con un nuovo album “Hate for Sale”, dopo quattro anni dal fortunato “Alone”. L’album, la cui pubblicazione, inizialmente prevista per il 1 maggio, è stato posticipato al 17 luglio
L’album più recente dei Pretenders, “Alone” risale al 2016, ed è stato un grande successo di critica e ha segnato l’atteso ritorno della band otto anni dopo “Break Up The Concrete“, con una formazione che nel frattempo aveva visto un ulteriore rimpasto dopo l’addio del bassista Andy Hobson, sostituito da Nick Wilkinson e di Adam Seymour tastierista e chitarrista ritmico della band dal 1993, rimpiazzato da Carwyn Ellis e da James Walbourne che grazie alla sua vena compositiva é riuscito a dare nuova linfa alla band anglo-statunitense e con l’ingresso di Eric Heywood alla pedal steel guitar.
Proprio per via dei tanti, forse troppi cambi di formazione dal 1978 in poi, tanti fan storici del gruppo, ormai tendono a fare una differenza tra Pretenders e i “veri Pretenders” le premature scomparse di James Honeyman-Scott e Pete Farndon hanno lasciato un profondo vuoto, il va e vieni di Martin Chambers, ha lasciato spesso disorientati, come anche la scelta di Hynde di ricorrere troppo spesso a turnisti in sala di registrazione.
Tuttavia, il carisma e la determinazione della “tigre” Chrissie Hynde, frontwoman come poche nel rock, ha tenuto tutto in piedi in maniera egregia, e ha lasciato inalterata la magia che questa band riesce a detenere tenacemente da più di quaranta anni. Gli anni ’80 dello scorso secolo hanno segnato per i Pretenders l’apice del loro successo, con brani come “Private Life“, “Precious“, “Talk of the Town” o “Message of Love“, e album che scalavano classifiche di vendita facendo incetta di premi, almeno fino a “Learning to Crawl” del 1984, quando si erano purtroppo consumate già le vite di Honeyman-Scott e di Farndon e i Pretenders vivevano il loro primo sconvolgimento di formazione.
Nel 1986 la svolta pop con “Get Close” che non convinse affatto i fan e fu il primo della serie di abbandoni di Martin Chambers. Il successivo decennio vide la band diradare via via, le apparizioni e le uscite discografiche, gli ultimi anni del millennio sembravano l’anticamera della fine. Il gruppo fu molte volte sul punto di sciogliersi definitivamente, ma decise di andare avanti tra alterne fortune fin proprio all’album “Alone” del 2016, apprezzato sia da critica che dal pubblico. Con questo nuovo progetto “Hate for Sale” ora si giocano tutto: riusciranno Chrissie Hynde e soci a bissare il successo del precedente? Non resta che aspettare la risposta del pubblico per capire se saremo veramente davanti ad una seconda vita dei Pretenders, e questa di per se è già una buona notizia, in un periodo, in un anno, dove le buone notizie sono state piuttosto scarse.
L’album “Hate for Sale” si compone di dieci tracce tra il rock e il punk, come era la grande musica che facevano agli esordi. C’è qualche ballad romantica e persino un tuffo in un mondo a loro sconosciuto, almeno finora, ovvero il reggae. Parte dei suoni rimandano ai loro album degli anni Novanta, più che ai primissimi lavori. Nel complesso resta un buon album, molto nostalgico per certi versi, a dispetto del titolo che potrebbe far sembrare a un ricorso a sonorità dure e pure, poco avvezze a richiami nostalgici e che vanta tra l’altro un nome molto prestigioso nella produzione, ovvero Stephen Street, ed il primo nato dalla collaborazione fra Chrissie Hynde e il chitarrista elettrico James Walbourne. A proposito dell’inedita esperienza di scrittura con James, Chrissie ha dichiarato alla stampa: “Volevo comporre con lui sin dal primo giorno. James è molto ricercato e ha lavorato con gente come Jerry Lee Lewis, Dave Gahan e The Rails, solo per citarne alcuni. Ci siamo sempre ripromessi di scrivere assieme mentre eravamo in tour ma, ve lo può confermare chiunque della band, quando si è in tour si finisce col procastinare tutto il resto”.
L’album “Hate for Sale” dei Pretenders è disponibile dal 17 luglio disponibile su Amazon in CD e Vinile (qui), in streaming e in digital download su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) e Apple Music (qui).