Il musicista californiano Nick Waterhouse ha annunciato l’uscita del suo nuovo album, intitolato semplicemente “Nick Waterhouse”, in uscita l’8 marzo su etichetta Innovative Leisure
Il quarto capitolo della saga di Nick Waterhouse reca semplicemente il suo nome. Arriva a due anni e mezzo di distanza da quell’ottimo “Never Twice” (qui) che aveva partorito un disco d’oro in Italia, “Katchi” (il video è visibile in fondo all’articolo), entrato in tutte le case grazie al remix degli Ofenbach. Protagonista di uno stile che si potrebbe collocare in un immaginario 1963 ricostruito con il Lego da Booker T. & the MG e Henry Mancini, l’approccio swingante e spensierato di Nick Waterhouse poggia sulle solide basi del rhythm & blues d’annata.
Il trentaduenne cantautore, produttore e chitarrista californiano, che in quanto a look si attiene a modelli nerd come Buddy Holly o Clark Kent, cita tra le sue ispirazioni Bert Berns, Mose Allison, John Lee Hooker, Van Morrison e la lettura di un articolo di Peter Guralnick su Dan Penn.
Mezzo celato dietro l’aria da finto ingenuo, Nick Waterhouse ritorna sulle sue passioni e influenze, citando stavolta la musica di Irma Thomas e Chico Hamilton, il cinema di Robert Siodmak e Adam Curtis e altri interessanti tic retrò. Tra i partecipanti nomi illustri di più generazioni: il percussionista Andres Renteria, i sassofonisti Paula Henderson e Mando Dorame e il flautista Ricky Washington, padre di Kamasi Washington, che veleggia tra riff nevrotici di chitarra in “Black Glass“.
Se “Song For Winners“, una canzone programmatica dall’andatura tra jazz, soul e folk, è dedicata a Percy Bysshe Shelley e Nina Simone, la cover del ballabile di Northern soul “I Feel An Urge Coming On“, composto da Joshie Jo Armstead e registrato tra gli altri da Syl Johnson, è personalizzata al punto da evitare l’ingrato confronto con l’originale.
Gli undici brani, tra cui l’ipnosi da piccola big band di “Undedicated” e la nostalgia quasi parodistica di “Wherever She Goes (She is Wanted)“, che pare trafugata da un trentatré giri di Dion DiMucci, confermano che Nick Waterhouse ama specchiarsi in una curiosa curvatura spazio-temporale.
Eppure amore e rispetto per il passato non gli impediscono di creare nuovi classici per un nuovo pubblico, non necessariamente ristretto. Ci aveva provato la mai abbastanza compianta Amy Winehouse, con la quale Nick condivide invitanti analogie. Persino nel cognome, che è quello della diva inglese in versione astemia.
L’album omonimo di Nick Waterhouse sarà disponibile dall’8 marzo su CD, Vinile su Amazon (qui) e in streaming e digital download su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) iTunes (qui) e Apple Music.
Il suo nuovo tour (qui tutte le date) partirà il 18 di marzo da Manchester e farà tappa in molte città europee (al momento non sono programma date in Italia).
Foto: Urko Dorronsoro – utilizzata con specifica Licenza Creative Commons (CC BY-SA 2.0 IT)