Sugar Hill Band, Bey Paule All Star Band feat. Sweet Nectar e Sax Gordon, Derek Martin, Joe Arnold, Chick Rodgers, Bernard “Pretty” Purdie, Sugar Pie DeSanto, Frank Bey e David Hudson. Questi gli ospiti sul palco nella terza serata del Porretta Soul Festival
Il Rufus Thomas Park è stracolmo di gente sin dal primo pomeriggio; già, perché una delle caratteristiche del Porretta Soul Festival è proprio quella di essere fuori dagli schemi.
Al pubblico viene consentito di assistere alle prove dei vari gruppi musicali senza alcuna limitazione, cosa questa che possiamo definire uno spettacolo oltre lo spettacolo.
Ci scambiamo opinioni, facciamo piccole notazioni e tutti approfittano della disponibilità degli artisti per farsi fotografie con i propri beniamini.
Lo show vede la Sugar Hill Band (originaria di Las Palmas di Gran Canaria), prendere possesso del palco poco dopo le 20: quindici elementi composti da una sezione fiati di sei unità, tre coriste e la sezione ritmica più il cantante.
Il loro sound ha un impatto che, ai puristi del soul lascia qualche incertezza, ma non faticano a conquistare la platea con una musica in cui i più esperti ritrovano accenti latini. Ottima la loro interpretazione del brano “With A Little Help For My Friends“.
Torna in seguito sul palco la All Star Band diretta da Anthony Paule con un Sax Gordon in splendida forma.
Il sound è netto, preciso, con sfumature perfette, sottolineato dalla notevole sezione ritmica e splendida sezione di fiati. (vedi articolo della seconda serata).
Il primo artista che accompagnano è Derek Martin, proveniente da Detroit, che come primo brano esegue un successo di Ray Charles “Hit The Road Jack“, e subito dopo un’intensa interpretazione di “I’ve Been Loving You Too Long” omaggio doveroso all’immenso Otis Redding, emozionando tutti.
Quando poi arriva sul palco il sassofonista Joe Arnold (premiato sul palco con lo Sweet Soul Music Award 2015) è la leggenda a mostrarsi al pubblico del Porretta Soul Festival. Componente storico della band di Otis Redding assieme ad Andrew Love e la tromba Wayne Jackson. Il suono pieno, cristallino del suo sax emoziona non poco quando esegue il brano “634-57-89“.
Il clou della serata lo abbiamo quando entra Chick Rodgers, una figurina minuta vestita di rosa, fragile alla vista, ma che sfodera doti canore di assoluto rilievo.
Una voce piena e potente che trasforma la band in una perfetta macchina da guerra, risultando impeccabile nel brano di Aretha Franklin “(You Make Me Feel Like) A Natural Woman“, che la stessa Chick Rodgers esegue con eleganza e padronanza assoluta.
Il connubio tra la voce, i fiati e le vocalist è splendido e le rispettive peculiarità esaltate ai massimi livelli.
Nella scaletta segue Bernard “Pretty” Purdie, altra leggenda della musica R&B, che ci regala non pochi virtuosismi alla batteria.
Dopo una grande presentazione fatta dall’inossidabile Rick Hutton arriva Sugar Pie DeSanto: uno scricciolo alto poco più di una spanna, che riesce a magnetizzare l’attenzione della platea, trasformando la sua esibizione in uno show memorabile.
Dirige la band, interagisce con il pubblico, coinvolge tutti e quando esce di scena il pubblico del Porretta Soul Festival le tributa un caloroso e lungo applauso.
Concludono la serata Frank Bey e un’artista ormai caro al pubblico del Porretta Soul Festival, David Hudson.
Sono ormai le 2:20 del mattino, ma nessuno si sente stanco e si vorrebbe che la musica continuasse ad oltranza.
Galleria Fotografica a cura di Mariano Trissati