È calato il sipario sul Premio Fabrizio De André, una kermesse, giunta alla sua quindicesima edizione, che anno dopo anno si conferma come una delle poche manifestazioni nella quale a vincere sia prima di tutto la musica di qualità, e che si è avvalsa della direzione artistica di Luisa Melis e Massimo Cotto, e della collaborazione di Dori Ghezzi (nella veste di presidente della Giuria)
Promuovere la creatività libera di autori, compositori, interpreti ed esecutori di musica italiana esordienti o comunque non noti al grande pubblico, esaltando la creatività libera e scevra da tendenze legate alle mode, ai generi e ai falsi concetti di commerciabilità, al fine di ridare originalità e vitalità alla produzione artistica: questa è la mission che si prefigge il Premio Fabrizio De André.
Giovedì 1 dicembre, la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma ha ospitato in un clima di curiosa attenzione la finale della quindicesima edizione del Premio Fabrizio De André.
Nel corso della serata, condotta da Carlo Massarini, si sono alternati sul palco i 12 finalisti del Premio.
I vincitori dell’edizione 2016 sono stati: per la sezione “Musica”, Tamuna (di Palermo) con il brano “Accussì”, per la sezione “Poesia” Teo Manzo (di Milano) con “Il parere degli zitti” e, per la sezione “Pittura”, Luca Pontassuglia (di Vasto) con l’opera “Il colore degli ultimi”. Quest’anno la targa Repubblica.it è stata assegnata a Nunzia Carrozza con il brano “Filastrocca”, risultato il più votato nel sondaggio lanciato dal portale. Il premio è stato consegnato dal giornalista Pietro D’Ottavio.
Fra gli ospiti d’onore, i Negrita, ai quali è stato assegnato il “Premio De André alla Carriera”, e Clementino, a cui è stato riconosciuto il “Premio per la reinterpretazione dell’opera di Fabrizio”.
Nel corso della serata, condotta da Carlo Massarini, si sono alternati sul palco anche gli altri finalisti, ovvero: Efuza con “Montecristo”, Emanuele Ammendola con “Saglie”, Massimo Francescon Band con “Sognando la rivoluzione”, i Profugy con “Nun da’retta”, i Pupi di Surfaro con “Li me’ Paroli”, le Isole Minori Settime con “Non cambiare traccia”, i Treni non portano qui con “Walter White”, Livio Livrea con “Nonostante Tutto”, Rosso Petrolio con “Riflessioni sullo schermo del computer”, Samuela Schilirò con “Niente che non sia tutto” e Vito e le Orchestrine con “Ho paura”.
Anche in quest’edizione, il Premio Fabrizio De André, diretto da Luisa Melis e Massimo Cotto, patrocinato della Fondazione De André onlus in collaborazione di iCompany, ha raggiunto il suo obiettivo: ovvvero quello di promuovere e raccontare il meglio della canzone d’autore italiana.
Un Premio, dal quale sono emersi talenti di spicco, come Chiara dello Iacovo, che dopo aver conquistato la finale nel 2014, ha sfiorato la vittoria all’ultimo festival di Sanremo.