Una benvenuta variazione sulle sedimentazioni del rhythm & blues arriva dalla Francia, nazione dove soul, jazz e blues hanno sempre attecchito volentieri. I Buttshakers, una giovane band di stanza a Lione costituita dieci anni fa, confermano in “Sweet Rewards” il vischioso legame con la linea dura del soul già confessato nelle precedenti uscite. La formazione-base a quartetto è arricchita per l’occasione da coriste, sezione fiati e percussioni aggiuntive

Gli “scuoti-le-chiappe”, che tra parentesi di irriverente hanno soltanto la denominazione e si fanno scappare un affettuoso “dirty mutherfucker” in apertura del brano conclusivo, in quanto a stile, testi e arrangiamenti sono fedeli alle impostazioni classiche. Guidati dalla aggressiva e seducente Ciara Thompson, vantano una invidiabile street-cred nei club dell’Esagono. La carismatica front girl, originaria di St. Louis, Missouri, e alimentata fin da bambina all’inevitabile dieta blues – jazz – gospel, fornisce il groove e l’impatto sonoro di una Tina Turner modello garage, ma ha ascoltato con attenzione anche Betty Davis, Aretha Franklin e Tracy Chapman.

Coerenza con le linee guida e gusto per le citazioni (si prenda “What You Say“, con l’andatura di “Proud Mary” e gli innesti di “Them Changes”; oppure “Tax Man”: titolo alla Beatles, wa-wa alla guitar heroes di fine Novecento) non significa, nel caso dei Buttshakers, appiattimento o desiderio di omogeneizzazione. Al contrario, il soul grezzo che ne rappresenta il marchio di fabbrica si autoalimenta con umori reggae, rock e folk.

Il repertorio, totalmente originale, visita con occhi nuovi i panorami tipici degli anni Sessanta – Settanta, consegnandone una nervosa istantanea, ammaliante e funky. La stessa che illustra il video antirazzista di “In The City“, girato proprio a St. Louis, che conferma un amaro presupposto: la “raw” soul music, storica risposta culturale al razzismo, è attuale purtroppo almeno quanto il pregiudizio che combatte. E non si tratta (più?) di un fenomeno limitato all’altra parte dell’oceano.

L’album “Sweet Rewards” è distribuito da Underdog Records ed è disponibile su CD, Vinile in streaming e in digital download su Amazon (qui) e iTunes (qui).

Sull'autore

Edoardo Fassio è un’autorità assoluta nel territorio del blues e del canto popolare afroamericano. Scrive di blues, folk e jazz per il quotidiano “La Stampa” e per “TorinoSette”; suoi articoli, recensioni e interviste sono apparsi sulle riviste italiane “Musica Jazz”, “Il Blues” e su un numero imprecisato di pubblicazioni europee e nordamericane. Con il classico pseudonimo di Catfish è autore, conduttore e animatore di trasmissioni in via continuativa dal 1984, la più duratura programmazione radio di blues in Europa. Presso gli Editori Laterza ha pubblicato “Blues”, acclamato come “indispensabile” (“World Music Magazine”), “autorevole e insolito” (“Amadeus”), “scintillante” (“Buscadero”), “la medicina giusta” (“Rumore”). Per Vololibero sono usciti “Soul City: Porretta Terme, il festival e la musica”, la storia di trent’anni del Porretta Soul Festival, vincitore del premio Keeping The Blues Alive 2017, e "Solomon Burke. Ho visto un re". Il suo ultimo libro, “È tutto finito adesso, Baby Blue”, dato alle stampe nel 2020 da 96, Rue de-La-Fontaine Edizioni, è una Soul Fiction. “Catfish Blues” va regolarmente in onda ogni giovedì, dalle 17, su Radio Banda Larga (RBL).

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.