Dopo sette anni la band americana torna con un nuovo lavoro che sarà disponibile dal 10 aprile su tutti i digital store. Si intitola “The New Abnormal”, titolo più che mai indicato per un album che esce in questo periodo
Tra tour annullati, sessioni di registrazione interrotte e uscite discografiche rinviate, il mondo della musica sta faticosamente cercando di andare avanti, malgrado il Coronavirus, e fedele al motto “The show must go on”, cerca una parvenza di normalità.
Tra coloro che malgrado tutto ci vogliono coraggiosamente provare ad uscire in questo periodo ci sono i The Strokes. E dire che sono passati ben sette anni da “Comedown Machine”, attesa abbastanza lunga perché Julian Casablancas e compagni decidessero di far attendere oltre i loro fan. Si intitola “The New Abnormal” ed uscirà il 10 aprile, l’ultimo lavoro della band indie rock newyorkese. Un album anticipato da alcuni singoli in rotazione sin dal mese di febbraio tra i quali il distopico “At the Door”, brano dalle atmosfere cupe e distorte, accompagnato anche da un bellissimo video che vede i componenti della band trasformati in cartoni animati che vivono in un immaginario mondo futuro in mano ad alieni e animali mutanti; “Bad Decisions” più ritmato e orecchiabile del primo che risente in maniera decisa delle influenze di gruppi e artisti come The Cure, Billy Idol, The Psychedelic Furs, Generation X o Roxy Music ed altri dell’avanguardia glam rock e garage rock, e l’ultimo “Brooklyn Bridge to Chorus” (qui sul loro canale Youtube) pubblicato a pochi giorni dal rilascio ufficiale del disco.
L’album si compone di nove brani tra innovazione e tradizione. Molti sono i rimandi alle atmosfere post punk anni Settanta (specialmente nei brani “Eternal Summer”, “Ode to the Mets”, “The Adults Are Talking” e la già citata “Bad Decisions”), ma non mancano gli azzardi come “Selfless” e “Brooklyn Bridge to Chorus”, dove si legge il distacco netto dalle sonorità classiche della band, il forte uso di synth, la ricerca e la sperimentazione di nuove forme musicali, con suoni molto futuristici. Da notare poi la presenza di un brano dai due volti come “Why Are Sundays so Depressing”, che vede seguire ad un iniziale ballad romantica un lungo ed esplosivo assolo di chitarra.
I The Strokes, continuano ad essere una band raffinata, molto lontana dagli stereotipi della musica attuale: nati nel 1998, nel pieno della seconda grande ondata di British Invasion, con il mondo del rock nuovamente sconvolto e riscritto dal fermento proveniente da Oltremanica, la band ha subito cercato di imporsi, per non esser da meno dei gruppi inglesi, con sonorità innovative che strizzavano l’occhio al synth pop e alla musica new wave, scegliendo la via più difficile per farsi strada. La formazione originaria li vedeva come trio con il cantante e frontman Julian Casablancas (figlio di John Casablancas, celebre imprenditore nel settore della moda) il chitarrista Nick Valensi e il batterista brasiliano di origini italiane Fabrizio Moretti. Più tardi alla band si aggiunsero Nikolai Fraiture al basso e Albert Hammond Jr. alla chitarra. Raggiungono il successo internazionale nel 2003 con l’album “Room on Fire” al quale tre anni dopo seguirà “First Impressions of Earth”.
L’annuncio del nuovo album della band è avvenuto lo scorso febbraio, in occasione di un concerto svolto per supportare la candidatura del democratico Bernie Sanders alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. All’album “The New Abnormal” avrebbe dovuto far seguito immediatamente il nuovo attesissimo tour internazionale, che ovviamente dovrà attendere tempi migliori, vale a dire la fine dell’emergenza mondiale legata all’epidemia Covid-19. Nel frattempo annotatevi la data del 10 aprile, perché in quella data il loro nuovo album verrà pubblicato e reso disponibile in tutti gli store fisici e digitali.
L’album “The New Abnormal” dei The Strokes, sarà disponibile dal 10 aprile in CD e vinile su Amazon (qui), in streaming e in digital download su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui – gratuito i primi tre mesi per un tempo limitato) e Apple Music (qui).