Non solo Jetrho Tull, Martin Barre omaggia il rock nella sua completezza ed essenza, partendo dal blues di Willie Dixon fino ai rifacimenti dei classici sia della sua ex band, ma anche di Beatles e Porcupine Tree
Grandissima serata live al Crossroads lo scorso 9 novembre che ha visto l’esibizione della Martin Barre Band, una vera e propria leggenda rock vivente, mitica chitarra dei Jethro Tull e compositore di alcuni dei riffs entrati a far parte di diritto della storia della musica rock mondiale come Aqualung, Locomotive Breath e Sweet dreams solo per citarne qualcuno.
Il concerto è stato bellissimo e Martin con il suo gruppo formato da validi musicisti (Dan Crisp: voce e chitarra; Alan Thomson: basso; George Lindsay: batteria; Richard Beesley: sax e clarinetto), ha dato vita ad uno spettacolo strabiliante per tutti gli amanti della chitarra riproponendo classici dei Jethro Tull immortali e in versione ancora più rock degli originali e alcune versioni da brivido di brani del calibro di Eleonore Rigby (Beatles), Blackest Eyes (Porcupine Tree) e un blues di dieci minuti di Willie Dixon (Rock me baby) durante il quale Martin Barre ha dimostrato, nonostante sia vicino ai 70 anni, tutta la sua esperienza e classe strumentale regalando ai presenti assoli micidiali e riff granitici oltre che la possibilità di riascoltare pezzi da brivido del repertorio dei Jethro Tull.
Galleria Fotografica a cura di Daniele Massimi