Ancora una volta, il parco della Pinetina di Guidonia è stata la casa della grande musica alternativa italiana. Quattro giorni di grande rock emergente, con band provenienti da varie parti d’Italia e di assoluta qualità
Nessun Dorma Guidonia Rock Festival: dal 16 al 19 giugno al Parco della Pinetina, buona la seconda! E si, il miglior rock alternativo italiano ancora una volta si è dato appuntamento qui, sciorinando nel corso delle quattro serate Frank Polucci, i Fiori di Cadillac, La Sonda, Voina Hen, Ilenia Volpe, Giancane, Sick Tamburo, Le Mura, il Teatro degli Orrori, Etruschi From Lakota, i Tre Allegri Ragazzi Morti e varie band emergenti come Impatto Zero, White Thunder, Macchina Del Fango, Flowers on Fire, La Scala Shepard, Martingala e Frame, tutte chi più e chi meno di un certo fascino, alcune un po’ più “grezze”, ma senza dubbio interessanti.
Nato grazie all’impegno dell’Assessorato alla Cultura della Città di Guidonia Montecelio, “Nessun Dorma”, il Festival lo scorso anno ha totalizzato circa 20.000 presenti. Presenze che non sono mancate nemmeno quest’anno, nonostante Giove Pluvio sia stato poco clemente.
Giovedì 16 giugno le danze sono state aperte dal cantautore rock, innamorato dell’elettronica Frank Polucci, seguito dai Fiori di Cadillac, band salernitana dal sound rock, psichedelico e alternativo. Quindi La Sonda, e i Voina Hen, gruppo abruzzese dalle sonorità alternative rock, grunge ed emo, che alternano passaggi strumentali squisitamente rock e hardcore a ritornelli orecchiabili e diretti.
Venerdì 17 giugno tra gli artisti che si sono esibiti, merita sicuramente una citazione Ilenia Volpe una delle voci indie-rock al femminile più interessanti del momento e quindi il “cattivissimo” Giancane, cantautore country folk e rock’n’roll che si caratterizza per i testi caustici e spesso irriverenti delle sue canzoni.
Sabato 18 giugno, facevano tappa per la loro tournèe su e giù per lo Stivale, Pierpaolo Capovilla e soci, nel live al palco centrale de Il Teatro degli Orrori, anticipati da Le Mura, band romana che esalta molto le sonorità latin-punk.
Il Teatro degli Orrori si trova in tour per presentare l’ultimo album onomino, che non si discosta molto dal quella fusion che li ha sempre caratterizzati: testi dark, oscuri, rabbiosi, talvolta cantati e talvolta parlati, si fondono anzi si scontrano, in certi casi terribilmente con una musica distorta, caotica, dissacrante. Enigmi grotteschi e disperati,che raccontano una società al limite del decadimento. Noise rock e canzone teatro alla Piero Ciampi o alla Gaber, caratterizzano queste canzoni, rendendole a volte spettrali, ma comunque un increbile esperimento di innovazione che fa de Il Teatro Degli Orrori i pionieri della musica d’autore italiana del futuro.
Gli Etruschi From Lakota e i Tre Allegri Ragazzi Morti, sono stati invece i gruppi mainstream dell’ultima serata, quella di domenica 19 giugno. Divertentissimi e assolutamente coinvolgenti gli Etruschi From Lakota, veri “toscanacci”, caratterizzati quindi, da un’innata simpatia, hanno presentato al pubblico, che ha dimostrato di apprezzare la loro musica e la loro verve, i brani del loro ultimo album “Non ci resta che ridere“, che stanno portando in tour.
Quindi il gran finale con i Tre Allegri Ragazzi Morti, non prima di aver apprezzato nel piccolo palco laterale a quello principale, riservato a tutte le band emergenti che si sono alternate nelle quattro sere, La Scala Shepard, tre ragazzi Alberto Laruccia (Voce, Chitarra Acustica, Chitarra Elettrica, Ukulele); David Guido Guerriero (Batteria, Percussioni, Sound-Engineering); Lorenzo Berretti (Basso, Tastiere, Percussioni, Synth, Glockenspiel, Voce) e una ragazza Claudia Nanni (Voce, Synth), tutti di Roma, tutti molto bravi, senza nulla togliere alle altre band emergenti.
I Tre Allegri Ragazzi Morti, principale gruppo atteso in questa edizione, insieme a Il Teatro degli Orrori, a marzo 2016 ha dato alle stampe “Inumani“, e nonostante restino un gruppo molto di nicchia, hanno superato la soglia dei venti anni di attività artistica.
Oramai stabilmente non sono più tre, in quanto a Davide Toffolo alla voce, Enrico Molteni al basso e a Luca Masseroni alla batteria, si è aggiunto come membro più o meno stabile Andrea Maglia alla chitarra, vestito da pettirosso, molto apprezzato per il suo travestimento (soprattutto tra i fan più piccoli di questo gruppo) e per le sue performance. Nel tour di quest’anno, i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno ingaggiato anche Adriano Viterbini (già Bud Spencer Blues Explosion e collaboratore di artisti del calibro di Raf, Marina Rei, Otto Ohm, Verdena e The Niro) e di una corista, figura introdotta nei concerti dal tour de “La seconda rivoluzione sessuale” del 2007, per un risultato più che gradito e soddisfacente.
Foto di Mariano Trissati e Fabrizio Di Bitonto