Soul Confluence, Groove Trader, Gloria Turrini Band, James & Black Band, Tribute To Allen Toussaint Groove City “Road To Memphis” CD release party feat. Daria Biancardi. Questi i nomi che hanno aperto la prima serata della 29esima edizione del Porretta Soul Festival
Apertura di concerto, come detto, affidata a due formazioni di giovanissimi i Soul Confluence ed i Groove Trader. Formazioni degne delle big band che hanno approcciato il pubblico presente al Rufus Thomas Park con brani accattivanti. Certamente non si può che giudicare positivamente la loro esibizione, anche se personalmente non ho gradito le troppo basse tonalità con cui hanno affrontato i brani eseguiti.
Una buona esibizione comunuque che merita un plauso anche in virtù della loro giovanissima età (chiaro che la consapevolezza di suonare su un palco che per gli americani è considerato assolutamente prestigioso ha influito sicuramente, ma i ragazzi ne sono usciti comunque molto bene).
A seguire la formazione della Gloria Turrini Band (vincitrice della sezione Soul and R&B del concorso regionale “La musica libera. Libera la musica”), un trio di ottimi musicisti ed una voce, quella della faentina Turrini, potente ed esperta che apre il concerto con un pezzo di Etta James. Sicuramente coraggiosa ed esperta sia lei che i suoi batterista ed tastierista. Fa un certo effetto ascoltare sul “sacro“ palcoscenico del Porretta Soul Festival un brano di Solomon Burke “Cry to me” che a suo tempo fu portato al successo in Italia da Iva Zanicchi, da una voce che come accento ci ricorda perfettamente la cantante emiliana. Ma la Turrini se la gioca bene e la sua voce potente affascina e pur con una formazione minima, se la cava in modo encomiabile. Ottima poi la sua performance senza microfono che mette ancor più in evidenza la sua voce notevole e molto gradita dal pubblico.
A seguire la James & Black band con un omaggio ad Allen Toussaint. Una band che impressiona per le qualità individuali dei musicisti con un Bruce James in forma smagliante che intavola con la moglie Bella Black duetti impeccabili. L’eleganza di lei e la bravura tecnica di Bruce James sono fuori discussione, così come la bravura dei musicisti che li accompagnano: di rilievo un assolo del basso eseguito con maestria.
Piccola nota molto personale: per la prima volta sul palco del Porretta Soul Festival si è potuta vedere una chitarra “Parker” a contrastare il dominio di Fender e Gibson.
Si arriva poi al gruppo dei Groove City e apprezzi finalmente una sezione di fiati che la sa lunga. Una bella formazione che da subito suscita interesse e fa muovere il pubblico seduto sui gradini del Rufus Thomas Park. Quando poi sale sul palco Daria Biancardi ed inizia a cantare, il pubblico sembra risvegliarsi e si avverte quel formicolio alle gambe che forse era fino ad allora mancato. Pezzi storici della musica r&b si susseguono e si resta affascinati da questa donna di Palermo che sembra però arrivare da Memphis.
Musicisti consumati quelli della band che si muovono sicuri sul palco accompagnandola in modo perfetto anche quando l’irrequieto Rick Hutton esegue con lei “Who’s making love” un successo di Johnnie Taylor.
Jerry Jones ci regala poi una voce di grande impatto e sicurezza che come sempre sono elementi che il pubblico del Porretta Soul Festival sa riconoscere e gratificare. Un finale scoppiettante poi con la Daria Biancardi che regala una splendida esecuzione di “Think“, brano storico di Aretha Franklin.
Si torna a a casa tutto sommato felici con la consapevole sensazione che come sempre qui nella valle della Soul music e dell’R&B “mondiale” sarà un crescendo che aspetta solo di essere colto.
Galleria fotografica a cura di Mariano Trissati