Nordista per nascita, formazione e attuale dimora (è nato nel Michigan, cresciuto a Milwaukee nel Wisconsin e abita in una casella postale di New York City), Scott Sharrard ha fornito un proficuo, anche se per buona parte sotterraneo, contributo alla musica popolare del Profondo Sud. È un abile chitarrista, compositore e arrangiatore con l’intuito dell’autodidatta, ma ha un solido punto di forza anche nel canto, che a intonazioni apprese da Delbert McClinton, Bobby Bland, Steve Winwood e Robert Plant aggiunge un timbro tutto personale: aspro, dolente, quasi rancoroso
Il talento di Scott Sharrard, che ha sempre inseguito “il vero rock ‘n roll, un miscuglio di blues, jazz, soul, country, folk e riconoscibile sound originale”, si è affinato in un decennio di collaborazione con Gregg Allman, un suo mito di quando era piccolo. Lo ha affiancato dal 2008 al 2017, dapprima come chitarrista in tour e poi come direttore musicale, totalizzando inoltre da coautore due candidature ai Grammy per l’album postumo “Southern Blood”.
Parallelamente, Scott ha coltivato una distinta carriera da solista, di cui “Saving Grace” è l’ultimo notevole capitolo. A differenza di troppi casi in cui i titolari si circondano di nomi prestigiosi per mascherare la propria pochezza, qui gli special guest non servono solo per figura. È valsa la pena di scomodare luminari da Memphis – la Hi Rhythm Section di Howard Grimes, Charles e Leroy Hodges, mentre Scott Bromar si occupa della produzione – e da Muscle Shoals, dove ha prenotato i gloriosi studi della FAME, presenti David Hood e Spooner Oldham.
Come se non bastasse, nel superbo blues “Everything A Good Man Needs”, una scrittura di Gregg Allman che l’autore non fece in tempo a incidere, c’è Bernard “Pretty” Purdie alla batteria e un sommo Taj Mahal alla voce. Guai però a trascurare altre perle come “Angeline”, che sembra dissotterrata dal cortile di Little Richard, il tipico dilemma coniugale “She Can’t Wait”, l’animato shuffle “Sweet Compromise” e naturalmente la sulfurea ballad “Saving Grace” che dà il titolo all’intero album, tra gospel profano e sedata introspezione.
Un lavoro composito nelle forme e nelle fonti di ispirazione, destinato a conquistare mente, pancia e cuore degli ascoltatori più attenti. Proprio come capitò all’esibizione di Scott Sharrard al Porretta Soul Festival nel 2017 (qui il racconto e le immagini).
L’album “Saving Grace” di Scott Sharrard sarà disponibile dal 21 settembre 2018 su CD, in streaming e in digital download su Amazon (qui) e iTunes (qui).