Un viaggio tra storia, musica e contaminazioni culturali con Indaco, Unnaddarè e Yo Yo Mundi
Lo scorso 24 gennaio, l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone ha ospitato un evento straordinario dedicato alla canzone d’autore e al rock-folk italiano. Sul palco della Sala Petrassi si sono alternati protagonisti di spicco della scena etno, folk-rock nazionale, offrendo al pubblico un’esperienza musicale unica e coinvolgente.
Ad aprire la serata, gli Indaco, una delle band più influenti del panorama musicale etno italiano, in una performance inedita insieme agli Unnaddarè. Questi ultimi, con il loro sound mediterraneo, calcano le scene da oltre quindici anni portando avanti una ricerca musicale tra tradizione e innovazione. Successivamente, è stato il turno degli Yo Yo Mundi, storica formazione del rock-folk italiano, che ha presentato in anteprima la sua nuova raccolta in uscita.
Gli Yo Yo Mundi sono una realtà consolidata nel panorama musicale italiano. La loro band è composta da:
Paolo Enrico Archetti Maestri (voce, bouzouki, chitarra elettrica e acustica), Eugenio Merico (batteria), Andrea Cavalieri (basso elettrico, clarinetto, voce) , Chiara Giacobbe (violino, harmonium, voce), Dario Mecca Aleina (ingegnere del suono, programmazioni)
Mentre la formazione di Indaco-Unnaddarè ha visto sul palco:
Mario Pio Mancini (mandola, bouzouki), Maurizio Catania (percussioni, voce), Martino Cappelli (oud, chitarra), Adriana Persico (voce), Selen Çapaci (voce), Stefano Di Leginio (violoncello), Davide Roberto (percussioni), Francesco Pradella (batteria)
A rendere ancora più speciale la serata, la partecipazione di ospiti d’eccezione: Il Comandante Gianluca Spirito (MCR), Daniele Coccia Paifelman (Il Muro del Canto), il Maestro Arturo Stalteri, la Maestra Ludovica Valori. Le coreografie sono state curate da Roberta Parravano e Alfio Longo.
Indaco: Un Viaggio tra Tradizione e Innovazione
Fondata nel 1992 da Mario Pio Mancini e dal chitarrista del Banco del Mutuo Soccorso Rodolfo Maltese, Indaco non è solo una band, ma un progetto artistico aperto, che negli anni ha ospitato musicisti di fama nazionale e internazionale come Toni Esposito, Antonello Salis, Enzo Gragnaniello, Francesco Di Giacomo, Mauro Pagani, Lester Bowie, Snowie White, Andrea Parodi, Eugenio Bennato, Paolo Fresu, Daniele Sepe, Ricky Portera e molti altri.
Indaco si è distinto per un sound che mescola elementi etno-folk con influenze rock, progressive e jazz, toccando anche sonorità world, ambient e dub. Con un’intensa attività concertistica e numerosi album pubblicati, la band ha raggiunto il traguardo di oltre 20.000 copie vendute con il disco “Vento del Deserto” (1997), edito dal Manifesto.
Unnaddarè: Il Suono del Mediterraneo tra Passato e Futuro
Il nome Unnaddarè significa “ovunque” in siciliano meridionale, e racchiude perfettamente lo spirito del gruppo: una fusione tra la tradizione musicale siciliana e mediterranea e la modernità elettronica. Il loro stile è stato definito “electro world sound from Sicily”, un mix di sonorità ancestrali e contemporanee con influenze reggae, dub, pop, rock, funky e house.
La band ha pubblicato due album con l’etichetta Megasound: “Kalsa” (2007) e “Aqua Virgo” (2008), raccogliendo consensi in Italia e in Europa. La formazione attuale comprende:
Maurizio Catania (percussioni, voce), Martino Cappelli (oud, chitarra), Adriana Persico (voce), Stefano Di Leginio (violoncello), Francesco Pradella (batteria).
Yo Yo Mundi: Trent’anni di Storia e Musica
Gli Yo Yo Mundi rappresentano una delle realtà più longeve della scena folk-rock italiana. Nati nel cuore del Monferrato, la terra di Luigi Tenco, Paolo Conte e Cesare Pavese, hanno pubblicato oltre quindici album. Il loro penultimo lavoro, “Evidenti tracce di felicità”, è arrivato in finale al Premio Tenco come album dell’Anno, mentre l’ultimo, “La rivoluzione del battito di ciglia” (2020), ha segnato una svolta nello stile e nella poetica della band.
L’evento del 26 gennaio all’Auditorium Parco della Musica ha rappresentato una vera e propria celebrazione della musica etno-folk e della canzone d’autore italiana. Un viaggio sonoro che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, cultura e contaminazione, regalando al pubblico un’esperienza intensa e coinvolgente.
Questa serata ha dimostrato, ancora una volta, che la musica è un linguaggio universale capace di unire generazioni e culture diverse, mantenendo viva la memoria delle radici e proiettandola verso il futuro.
Galleria fotografica a cura di Monica Antonietti