La sera del 22 maggio, al termine della loro esibizione presso la sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, siamo riusciti a scambiare due parole con i direttori artistici di MILAGRO ACUSTICO e FLAMENCO TANGO NEAPOLIS, rispettivamente Bob Salmieri e Salvo Russo. Ecco cosa è scaturito dalla chiaccherata
Come nasce il progetto singolo dei vostri gruppi?
Bob Salmieri (B.S.): “Molto semplicemente; ci siamo accorti che la nostra musica percorre rotte diverse di uno stesso viaggio, quello della eterna epopea della migrazione.
I suoi viaggiatori, gli immigrati di oggi o i nostri emigranti di ieri, sono i protagonisti di questa infinita saga alla ricerca di una terra felice. Questo è un tema che ci sta particolarmente a cuore, specialmente in un momento come questo, dove a volte ci si scorda che siamo tutti o quasi, figli o nipoti di migranti.
La mia famiglia ad esempio, andò a cercare fortuna in Tunisia all’inizio del ‘900, dalla Sicilia ci si imbarcava su piroscafi zeppi di contadini siciliani che cercavano fortuna all’altra costa del Mediterraneo e se si guarda indietro, ci si accorge che quella stessa tratta, è stata percorsa nei secoli passati, in un verso o nell’altro, portando sia disperati, sia tesori inestimabili come le poesie dei Poeti Arabi di Sicilia ai quali abbiamo dedicato buona parte della nostra ricerca realizzando tre album. (Poeti Arabi di Sicilia 2005, CNI – Siqiliah, terra d’Islam 2007, CNI – Sicilia Araba 2013, Cultural bridge)”
Salvo Russo (S.R.): “L’idea Flamenco Tango Neapolis nasce da una serie di coincidenze artistiche e di vita che ho voluto accogliere un po’ come “segni del destino”, se così si può dire. A gennaio del 2008, in virtù del mio interesse e dei miei studi sulla musica del corpo, meglio conosciuta come “Body percussion”, ho iniziato a collaborare con alcune Compagnie di flamenco qui a Roma e, più o meno nello stesso periodo, ho suonato al Teatro Greco per il Festival Flamenco Tango Jazz.
Dopo qualche mese mi sono trasferito in una nuova casa, insieme ad un mio amico argentino, chitarrista flamenco, di proprietà di una vecchia attrice anche lei argentina di Buenos Aires che abitava lì con noi, con cui suonavo sempre anche quando non dovevamo lavorare, ovviamente.
C’era anche un vecchio pianoforte e una sera, tra un bicchiere di vino e quattro chiacchiere, ci siamo ritrovati a suonare le vecchie canzoni napoletane ed il flamenco, quando ad un certo punto la nonnina si è inserita iniziando a cantare una letra di “Nada”, un tango degli anni ’40. È stato bellissimo e per me ancor più emozionante perché quella sua voce roca, vissuta e genuina, mi aveva ricordato quella di mio nonno, da poco scomparso, che pure aveva un chiodo fisso per il tango argentino che amava ballare, e per le vecchie canzoni napoletane, come ‘A vucchella, Catena, ‘O cunto ‘e Masaniello, Lo guarracino, brani che quando ero piccolo mi cantava sempre.
Insomma, quella sera mi si è accesa una scintilla, prima nel cuore e poi nella testa, ed ho subito capito che avrei dovuto fare qualcosa perchè il Flamenco, il Tango e Napoli potessero convivere insieme come era successo così per caso quella sera.
L’idea è partita dalla riflessione su ciò che la storia ci ha consegnato, ovvero sul fatto che Napoli, la mia città, per ragioni appunto storiche, culturali e sociologiche legate a dominazioni ed emigrazioni, ha tanto in comune con la Spagna e con l’Argentina, l’incontro di queste tre culture si riflette inevitabilmente e per fortuna, aggiungo io, anche nella loro musica.
È proprio da una ricerca musicale che mi è nata l’idea Flamenco Tango Neapolis.
Inizialmente l’ensemble era composto da un trio (pianoforte, chitarra e violoncello) per poi aprire le porte anche al baile (flamenco), perchè volevo che le palmas e lo zapateado (ovvero i suoni prodotti con le mani e con i piedi) risultassero parte integrante degli arrangiamenti oltre che elementi coreografici così come naturalmente accade. In seguito ho sentito l’esigenza di arricchire il progetto artistico inserendo anche una coppia di ballerini di Tango argentino”.
Come è nata invece la collaborazione dei due gruppi? Sappiamo che l’idea venne a Salmieri
B.S.: “Ho avuto il piacere di conoscere Salvo Russo e il suo gruppo durante il Cultural Bridge Festival che ho organizzato lo scorso anno con la mia associazione; mi era stato caldamente raccomandato da amici che li avevano visti dal vivo. Sono rimasto sorpreso per la professionalità e per l’idea originale, quindi abbiamo cominciato a sentirci, sicuri che sarebbe nata qualche idea da portare avanti insieme.
Abbiamo visto che concettualmente i due progetti erano legati da una stessa idea e alla prima occasione, abbiamo riunito le forze e abbiamo realizzato Vento Moresco con una partecipazione da parte del pubblico davvero inaspettata”.
Qual è il futuro dei singoli gruppi e del progetto comune?
B.S.: “Come Milagro Acustico, stiamo per stampare il nostro decimo album “Rosa del Sud”, dedicato alla cantante siciliana Rosa Balistreri che uscirà sempre con la nostra piccola etichetta: Cultural Bridge Indie label.
Abbiamo voluto seguire un percorso un po’ diverso dal consueto per celebrare la grande e sfortunata artista, abbiamo infatti estrapolato la sua voce da vecchie canzoni, quasi tutte realizzate con povertà di mezzi, e l’abbiamo inserita in composizioni originali che ne esaltano la modernità e la poetica.
La sua voce, ovviamente non ha bisogno di nulla, esprime tutto senza bisogno di un solo strumento, ma ci sembrava importante contribuire a nostro modo, affiancando tutti quelli che operano alla riscoperta di Rosa Balistreri, poco nota al grande pubblico. Per quanto riguarda Vento Moresco, lo stiamo proponendo sia in Italia che all’estero e contiamo di lavorarci su per renderlo ancora più interessante”.
S.R.: “Flamenco Tango Neapolis ha prodotto due lavori discografici, “Encanto” con la vecchia formazione (2010) e “Viento” (pubblicato ad aprile 2015) con il nuovo quartetto che oltre a me al pianoforte, voce e percussioni, è composto da Marco Pescosolido al violoncello, Agostino Oliviero al violino, oud arabo e chitarra, Gianni Migliaccio alla chitarra flamenco, voce e percussioni.
Per la danza invece, oltre ad Alessia Demofonti e Massimiliano De Pasquale (El Bicho) per il flamenco, ci sono Natalia Cristofaro e Danilo Maddalena per il tango argentino.
Oltre che in Italia però, mi piacerebbe far conoscere Flamenco Tango Neapolis anche all’estero e non soltanto grazie alla rete che ci permette ormai di ricevere consensi ed apprezzamenti anche da molti altri paesi del mondo.
Vorrei che il futuro riservasse al mio progetto l’opportunità di trasformare questa virtualità in una bella e concreta realtà.
Nel corso degli anni Flamenco Tango Neapolis è stato ospite di moltissimi Festival, Rassegne e Teatri importanti in tutta Italia (La Mama Spoleto Open, MuntagninJazz, Auditorium della Conciliazione, Maschio Angioino, Itali@rte all’Aventino, Auditorium Parco della Musica ecc…)
Inoltre, anche se è recente la pubblicazione del nostro secondo lavoro discografico “Viento”, sto già ponendo le basi per il nuovo disco che verrà perché, fortunatamente, sento l’ispirazione che mi spinge a comporre e ne devo approfittare!
Il lavoro musicale che cerco di fare e di portare avanti spero che possa continuare ad arrivare il più lontano possibile toccando il cuore di tante altre persone”.
Quanto è importante il vostro messaggio di “uguaglianza” in questo momento storico con il ritorno, forse mai sopito, del fenomeno della migrazione sia verso il nostro paese che, sappiamo in alcuni casi, anche dal nostro paese verso l’estero (soprattutto per i giovani)
Ci risponde Salvo Russo: “Il messaggio importante che vorrei arrivasse a tutti in questo momento storico e sociale particolarmente difficile è traducibile proprio con la parola Condivisione che è alla base del credo artistico sia di Flamenco Tango Neapolis che di Milagro Acustico, proprio perchè ritengo che l’incontro, lo scambio di idee, l’unione di intenti, e quindi la predisposizione all’apertura verso l’altro, così “diverso” e al tempo stesso così “uguale” a noi, sia oggi una delle conquiste più difficili da raggiungere e da salvaguardare ma al tempo stesso più importanti… di cui, personalmente, sento il bisogno perché – e qui riporto gli ultimi versi di una mia poesia”.
“È da questo “compartir” che nasce il sogno
di una musica speciale da suonare tutti insieme,
che si sente sulla pelle, negli sguardi, dentro il petto, tra le dita
e non si può spiegar con le parole…
Una Musica del cuore nell’orchestra della vita!”
(Salvo Russo)
Qualora le immagini e le parole non bastassero per trasmettere le emozioni, sui rispettivi canali Youtube del Flamenco Tango Neapolis e Milagro Acustico, un’ampia raccolta di video è pronta a soddisfare tutta la curiosità.
Galleria Fotografica a cura di Giampaolo Vasselli