Talento e precisione, intensità e qualità, sensazioni oniriche e perdizione dei sensi. Gli Arcane Roots, stupiscono ancora una volta e lasciano entusiasti i fan accorsi all’Orion di Ciampino (Roma) per la terza tappa italiana del loro tour. A fare da antipasto alla loro performance gli Acid Muffin una delle band emergenti più interessanti dell’underground capitolino
Classificare gli Arcane Roots è impresa assai ardua, da sempre descritti come band alternative rock e progressive rock, incorporano nella loro musica anche elementi math-rock, hard-rock, post-rock e post-hardcore.
Influenzati anche dai Muse e Byffy Clyro per i quali hanno fatto da opening band in alcuni concerti, si sono presentati al pubblico dell’Orion Club di Ciampino anticipando anche alcuni dei nuovi brani contenuti nell’EP “Heaven & Earth“, in uscita il prossimo 16 ottobre 2015.
Metaforicamente il loro concerto ricorda un rollercoaster: parte piano, sale piano… e poi vola giù in picchiata, per poi risalire lento di nuovo e riprendere fiato e tornar di nuovo giù a gran velocità. E questo accade in quasi tutti i loro brani, con una tecnica ed una precisione impressionante. La stessa sensazione si ha ascoltando la voce del cantante e chitarrista Andrew Groves che appare morbida e d’un tratto urla con grande ferocia canora testi spesso molto introspettivi.
Ad aprire il concerto gli Acid Muffin interessante alternative rock band romana, composta da Marco Pasqualucci, Grabiel Alvarez Bass e Andrea Latini che sembra aver ben assimilato la lezione grunge dei Nirvana, dei Pearl Jam e dei Soundgarden mixandoli, dosandoli e permettendosi qui e li timidamente qualche digressione più personale.
Gli Arcane Roots concluderanno la loro tournée italiana questa sera, 10 ottobre, al FreakOut Club di Bologna.
Di seguito la scaletta completa del concerto:
Second Breath / Over & Over / Sacred Shapes / Leaving / Energy Is Never Lost, Just Redirected / Resolve / Hell & High Water / Slow Dance / You Are / If Nothing Breaks, Nothing moves
Encore: Belief
Galleria fotografica a cura di Fabrizio Di Bitonto